I dati Sirmi relativi al primo trimestre confermano lo spostamento dei budget di spesa verso dispositivi considerati più attraenti, come i tablet. E questo spostamento determina un ribaltone nella classifica dei primi cinque player che si contendono una share del 75 per cento sul totale.
Il refrain non cambia.
”Se non ci fossero i tablet”…
Se non ci fossero i tablet anche il primo trimestre di questo 2013 finirebbe per tradursi in un bagno di sangue per il mercato dei pc client in Italia.
Perché con un calo del 15,1 per cento in termini di volume per i desktop e un -25,8 per cento per i notebook sarebbe difficile trovare una definizione differente.
Invece, grazie soprattutto ai tablet, che crescono del 146,2 per cento in volumi, il trimestre riesce a chiudere con una crescita del 9,9 per cento in termini di volumi, pari 1 ,887 milioni di unità, e con un calo contenuto all’1,1% a 761 milioni di euro in termini di fatturato.
I desktop chiudono a 315.930 unità, pari a 112,8 milioni di euro, in questo caso in calo del 18,2 per cento, mentre i notebook si fermano a 658.900 unità, per 325 milioni di euro, qui con un regresso del 29,1 per cento anno su anno.
Della caduta libera dei netbook è quasi pleonastico parlare: siamo arrivati a 1.500 unità, per 300.000 euro complessivi di fatturato, dimezzando di fatto il già magro risultato di un anno fa.
Poi ci sono loro, i tablet, con le loro 884.000 unità pari a 297,4 milioni di euro. La crescita è a tre cifre ed è quella che salva il comparto.
Restano poi i thin client, con 5.200 unità e 1,6 milioni di fatturato, e il segmento delle workstation, che si comporta bene e chiude in crescita dell’11,4 per cento a 12.360 unità, pari a 23,4 milioni di euro, in questo caso in calo del 4,4 per cento.
Da questo scenario appare dunque chiaro che stiamo assistendo non tanto – e si spererebbe non più – a una pesante contrazione della spresa, quanto a uno spostamento dell’allocazione delle risorse economiche verso prodotti considerati più attraenti rispetto ai tradizionali pc.
E questo comporta un importante cambiamento anche dal punto di vista della presenza e del peso specifico dei vendor.
Evidente la concentrazione: poco più del 75 per cento del mercato è in mano a cinque player.
Due in particolare ne detengono insieme il 43 per cento: sono Apple e Samsung, che mostrano rispetto al pari periodo dell’anno precedente un importante trend positivo.
Il restante 33 per cento è in mano ai tre “big” del mercato tradizionale: Hp, Acer e Asus, tutti e tre in calo rispetto al 2012.