Secondo un report di Bloomberg, la startup canadese di intelligenza artificiale DarwinAI sarebbe stata acquisita in sordina all’inizio dell’anno da Apple.
La testata MacRumors riporta che Apple avrebbe confermato l’acquisizione, ma solo con una dichiarazione generica che solitamente la società di Cupertino rilascia in risposta alle domande riguardanti acquisizioni: “Apple acquista di tanto in tanto piccole aziende tecnologiche“. Tuttavia, né da parte di Apple né di DarwinAI ci sono comunicazioni ufficiali sull’operazione, né dunque tanto meno sui dettagli.
Sia il sito sia le pagine social (tranne quella di LinkedIn) di DarwinAI sono al momento offline, plausibilmente proprio in seguito all’acquisto da parte di Apple.
DarwinAI è una società fondata nel 2017, con sede a Waterloo, Ontario, in Canada. Si tratta – in base al profilo condiviso dalla società stessa – di un’azienda in rapida crescita specializzata in intelligenza artificiale e deep learning, che si occupa di ispezione visiva della qualità e fornisce ai produttori una soluzione end-to-end per migliorare la qualità dei prodotti e aumentare l’efficienza produttiva.
La sua piattaforma Explainable AI (XAI) brevettata è stata adottata da numerose aziende Fortune 500, è stata sviluppata sulla base di anni di ricerca, con oltre 500 pubblicazioni, tra cui numerosi premi, ed è guidata dal Dr. Alexander Wong, professore della University of Waterloo e ricercatore nella stessa università in computational imaging e intelligenza artificiale.
Secondo quanto riporta Bloomberg, lo stesso Dr. Alexander Wong sarebbe entrato a far parte di Apple come direttore del gruppo AI della società di Cupertino, nell’ambito dell’accordo di acquisizione. E lo stesso sarebbe accaduto con alcune decine di dipendenti di DarwinAI, che sarebbero ora entrati a far parte del team AI di Apple.
Secondo Bloomberg, è a una delle specializzazioni di DarwinAI che Apple sarebbe stata particolarmente interessata. Una delle tecnologie principali della società canadese punta a rendere i sistemi AI più piccoli e veloci, ed è questo know-how che potrebbe essere utile ad Apple, che si sta focalizzando sull’esecuzione dell’intelligenza artificiale sui dispositivi piuttosto che interamente nel cloud.
Apple sta già integrando (e lo ha già fatto in passato) funzionalità AI in diversi suoi servizi e strumenti. Ma è indubbio che stia accumulando un certo ritardo nell’integrazione dell’AI nei suoi prodotti, rispetto all’accelerazione che abbiamo visto negli ultimi tempi da parte di aziende quali Microsoft, Google e altre.
Le attese sono alte, per le novità che Apple potrebbe (e molti si aspettano che lo faccia) annunciare nel corso del 2024, magari in concomitanza con il lancio delle prossime versioni dei sistemi operativi iOS 18 e macOS 15.