La società ha chiuso l’ultimo trimestre dell’anno fiscale con profitto di 66 milioni di dollari. Ma avverte che da qui a dicembre i ricavi potrebbero calare. Bene la filiale italiana.
Un calo era inevitabile, ma l’azienda ha retto bene. Questo è quanto traspare dalle parole di Enzo Biagini, responsabile di Apple Italia, a commento dei risultato del trimestre appena concluso. Se si esclude 1 milione di dollari di dollari di guadagni derivanti da investimenti, il profitto dell’azienda nell’ultimo quarter dell’esercizio è stato di 66 milioni di dollari, ossia 18 cent per azione, mentre le revenue sono ammontate a 1,45 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano un profitto di 16 cent per azione e avevano posto come tetto massimo raggiungibile per il fatturato di circa 1,5 miliardi di dollari. La società può perciò dirsi soddisfatta dell’andamento del proprio business. Lo ha confermato Biagini, che ha puntualizzato come soprattutto dai notebook siano arrivate le maggiori soddisfazioni, in particolare sul mercato education statunitense.
Per l’intero anno fiscale, l’azienda non è riuscita a chiudere in attivo e ha dovuto subire una perdita di 25 milioni di dollari, mentre il fatturato è calato da 7,98 a 5,36 miliardi di dollari.
La congiuntura non certo esaltante non dovrebbe riservare òolte soddisfazioni per il trimestre in corso, che la stessa Apple si attende piatto. Tipicamente, le vendite della società non crescono più di tanto nell’ultimo quarter dell’anno solare. A fine dicembre, dunque, le revenue potrebbero non superare 1,4 miliardi di dollari e i profitti per azione assestarsi sui 10 centesimi.
Poche le parole spese da Biagini sulla filiale italiana, i cui risultati appaiono comunque in linea con quelli corporate. “Da noi il segmento business ha un peso certamente superiore a quello americano ed è da qui che abbiamo ottenuto le magiori soddisfazioni”, ha concluso il manager italiano.
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