La società starebbe lavorando a un prodotto a metà strada tra iPhone e Macbook. Senza chiamarlo netbook.
Qualcuno già lo chiama iPad, anche se la sua esistenza è ancora un’ipotesi.
Il fatto è che Steve Jobs, dal suo ritiro per motivi di salute, e Apple al suo seguito sembrerebbero essersi finalmente decisi. I minitablet, i netbook, comunque li si voglia chiamare, non solo sono una realtà, ma il mercato li reclama.
Il momento di restare alla finestra sarebbe dunque scaduto.
Posto che cose stiano davvero così, è evidente che la casa di Cupertino non può semplicemente presentarsi a quel mercato che fino a qualche mese fa di fatto snobbava con un prodotto identico, nel concept e nelle funzioni, a quanto i suoi competitor propongono da almeno 18 mesi.
Comprensibile dunque la curiosità, alimentata, come è tipico per un’azienda da tempo votata al marketing, da una giusta dose di indiscrezioni, rilasciate qua e là con finta noncuranza: come sarà, se e quando sarà, il netbook di Apple?
A quanto pare, tanto per iniziare, non sarà un netbook, bensì un prodotto ibrido, che si colloca a metà strada tra un iPhone e un MacBook. Un Media Pad, lo ha ribattezzato qualche rivista americana, con uno schermo anche un po’ più grande di un Kindle di Amazon, giusto per fare un paragone con un prodotto esistente, e privo di tastiera.
Qualcosa, in sintesi estrema, di più vicino a un Umpc o a un Mid, ma con a cuore non Windows Xp o Linux, bensì una versione ottimizzata di iPhone Os 3.0. Una scelta che da un lato preserverebbe la user experience di chi ha già scelto iPhone o iPod Touch e dall’altro consentirebbe a Apple di monetizzare una volta di più quanto sta facendo sull’App Store.
Il processore potrebbe a sua volta essere figlio di quell’acquisizione (P.A. Semi) portata a termine un anno fa e finora rimasta quasi lettera morta, con un occhio alla compatibilità con gli Arm utilizzati nell’iPhone.
Il tutto, naturalmente, a un prezzo che nulla ha a che vedere con i netbook. Qualcuno mormora 699 dollari, a cavallo tra un iPhone e un iBook, ma c’è chi si sbilancia a scendere sotto i 500 dollari, incluso contratto con l’operatore telefonico. Niente entry level, comunque. Posto, naturalmente, che tutto questo sia poi vero.