Con le nuove funzionalità introdotte in iOS 15, iPadOS 15, macOS Monterey e watchOS 8, e con la nuova offerta iCloud+, Apple punta a rafforzare ulteriormente la sua posizione a difesa della privacy degli utenti.
Posizione tra l’altro già definita in maniera molto netta negli ultimi tempi, anche rischiando uno scontro con altre aziende del settore hi-tech. Ad esempio con la funzione della trasparenza nel tracciamento da parte delle app, già implementata.
Al keynote della Wwdc Apple ha dunque posto nuovamente la privacy tra i punti chiave che definiscono lo sviluppo dei nuovi sistemi e delle nuove piattaforme. La privacy come uno dei pilastri dell’intero ecosistema Apple.
Non solo dei sistemi operativi, anche del cloud.
Tutte le nuove funzioni premium che arricchiscono la nuova offerta iCloud+ hanno infatti a che fare, più o meno direttamente, con la privacy e la sicurezza dei dati.
L’opzione Nascondi la mia e‑mail permette all’utente di condividere indirizzi email univoci e casuali che inoltrano i messaggi alla sua casella personale. Si tratta di una funzionalità molto utile quando si desidera mantenere riservato il proprio indirizzo email.
Ed è una funzione integrata direttamente in Safari, nelle impostazioni di iCloud e in Mail. Consente agli utenti di creare e cancellare tutti gli indirizzi email necessari in qualsiasi momento, aiutandoli ad avere il controllo su chi è in grado di contattarli.
iCloud+ espande poi il supporto integrato per HomeKit Secure Video, permettendo all’utente di collegare un numero ancora maggiore di videocamere nell’app Casa.
Le riprese delle videocamere di sicurezza vengono archiviate con crittografia end‑to‑end e non riducono lo spazio di archiviazione a disposizione dell’utente. Inoltre, i video sicuri di HomeKit assicurano che l’attività rilevata dalle videocamere di sicurezza degli utenti venga analizzata e criptata dai dispositivi Apple degli utenti, a casa, prima di essere archiviata in modo sicuro su iCloud.
Quella dell’elaborazione sul dispositivo è un tema ricorrente di Apple per rafforzare la privacy dei dati, come vediamo più avanti.
Infine, per quanto riguarda iCloud+, Private Relay è un nuovo servizio per la privacy su Internet. È integrato direttamente in iCloud e permette all’utente di collegarsi al web e navigare in modo più sicuro e privato.
Apple non parla esplicitamente di VPN né entra troppo in dettagli tecnici sull’implementazione, probabilmente per sottolineare la natura semplice e accessibile a tutti del servizio, il cui funzionamento sembra comunque essere simile a una VPN.
Durante la navigazione con Safari, ha spiegato Apple, Private Relay assicura che tutto il traffico in uscita dal dispositivo sia crittografato, in modo che non possa essere letto da nessun anello intermedio fra l’utente e il sito web che sta visitando: nemmeno da Apple o dal fornitore della connessione Internet.
Tutte le richieste dell’utente vengono trasmesse attraverso due Internet relay separati. Il primo assegna all’utente un indirizzo IP anonimo che indica la sua area geografica ma non la sua posizione effettiva.
Il secondo decripta l’indirizzo web che si vuole visitare e inoltra l’utente a destinazione. Questa separazione delle informazioni, ha sottolineato ancora Apple, protegge la privacy dell’utente perché nessuna singola entità può identificare né chi è né quale sito visita.
Dicevamo dell’elaborazione dei dati sul dispositivo locale, e in questa direzione una novità importante riguarda Siri, l’assistente vocale di Apple.
Con il riconoscimento vocale on‑device, la voce dell’utente viene elaborata direttamente sul proprio iPhone o iPad per impostazione predefinita. Questo approccio risolve uno dei timori più frequenti in ambito privacy relativo agli assistenti vocali, e cioè le registrazioni audio non volute.
Siri userà l’elaborazione on‑device per molti tipi di richieste che potranno quindi essere processate senza una connessione Internet, per esempio aprire app, impostare timer e sveglie, cambiare le impostazioni o gestire la musica.
Ancora: nell’app Mail, Protezione della privacy di Mail impedisce ai mittenti di usare pixel invisibili per raccogliere informazioni sull’utente.
Questa nuova funzione contribuisce a impedire che i mittenti sappiano quando l’utente apre un’email, e nasconde l’indirizzo IP dell’utente in modo che non possano collegarlo alle altre sue attività online o usarlo per determinare la sua posizione.
Da tempo il sistema antitracking intelligente di Safari aiuta a proteggere l’utente da tracciamenti indesiderati utilizzando il machine learning on‑device per bloccare i tracker, senza compromettere il normale funzionamento dei siti web.
Quest’anno, ha annunciato Apple, Intelligent Tracking Prevention diventa ancora più efficace, perché nasconde anche l’indirizzo IP dell’utente ai tracker in modo che non possano usarlo come identificatore univoco per tracciare la sua attività su altri siti web e creare un suo profilo.
Per tenere sotto controllo le attività, l’App Privacy Report mostra quante volte ogni app ha utilizzato l’autorizzazione concessa dall’utente per accedere a posizione, foto, fotocamera, microfono e contatti nel corso degli ultimi sette giorni.
L’utente può così controllare che non ci siano anomalie, e se qualcosa non quadra può porvi subito rimedio dalla sezione di quell’app nelle Impostazioni. Può anche scoprire con chi potrebbero essere condivisi i suoi dati visualizzando l’elenco di tutti i domini di terze parti che l’app contatta.
Tra le ultime funzioni progettate da Apple per la privacy, ci sono anche nuovi strumenti che aiutano gli sviluppatori a migliorare le funzionalità delle app, tutelando nel contempo la privacy dell’utente.
Ad esempio, l’utente può scegliere di condividere facilmente la propria posizione attuale una volta sola, senza autorizzare l’app ad accedervi di nuovo dopo quella sessione. Gli sviluppatori possono personalizzare il pulsante di condivisione della posizione attuale e integrarlo direttamente nelle loro app.
I miglioramenti dell’accesso limitato alla libreria Foto permettono di offrire funzioni smart, come una cartella di scatti recenti per album specifici, anche quando l’utente ha autorizzato solo un accesso limitato.
Con la funzione Incolla sicura gli sviluppatori possono lasciare che gli utenti incollino contenuti copiati da un’altra app senza avere accesso a ciò che è stato copiato fino a quando l’utente non lo incolla effettivamente nella loro app. Quando gli sviluppatori usano questa funzione, l’utente può incollare contenuti senza che venga mostrato l’avviso per la trasparenza degli appunti, per una maggiore tranquillità.