Apple ha reso noto i risultati fiscali del secondo quarto 2003. Il profitto netto è stato di 14 milioni di dollari, che si concretizzano in un saldo positivo di 0,04 dollari per azione. I dati sono più o meno coincidenti con le previsioni della vigilia.
Lo stesso periodo dello scorso anno aveva fatto registrare dati più lusinghieri: 40 milioni di profitto netto per un incremento di 0,11 dollari per azione. Anche le revenues totali sono scese di un punto percentuale, assestandosi su 1,475 miliardi di dollari. I margini di profitto sono invece saliti di circa un punto: da 27,4% a 28,3%. Le vendite internazionali rappresentano il 46% del totale, confermando la maggiore consistenza dei mercati “non tradizionali” rispetto agli anni passati.
Il titolo Apple è sceso leggermente dopo la pubblicazione dei dati finanziari. Il management si è comunque dichiarato soddisfatto per essere riuscito a conseguire gli obiettivi di revenues posti all’inizio del trimestre, nonostante le forti incertezze del momento. Fred Anderson, Chief Financial Officer di Apple, ha confermato la soddisfazione e ha sottolineato che i segmenti più forti sono stati il consumer, i portatili e il retail. Le previsioni per il prossimo trimestre sono stabili (“flat”), ma molto dipenderà anche dalla situazione economica internazionale.
Apple ha venduto nel trimestre appena concluso 711.000 Mac; di questi 256.000 erano desktop consumer (41.000 iMac CRT, 86.000 eMac e 129.000 iMac LCD). La vendita degli iBook ha avuto un leggerissimo calo (151 milioni di dollari da 180); Anderson ha affermato che questo è probabilmente dovuto alla sovrapposizione dell’offerta di iBook con il modello entry-level di PowerBook. Proprio i PowerBook sono stati il traino del trimestre, avendo totalizzato ben 353 milioni di dollari di vendite contro i 198 milioni del trimestre precedente.
In generale, il mercato hi-tech sembra in leggera crescita in questo inizio fiscale di 2003. Alcuni colossi del settore, come Microsoft, Motorola e Intel, hanno presentato risultati finanziari superiori alle aspettative. Sembra quindi esserci qualche segnale di ripresa per il settore.