Polemiche dopo il debutto di iPhone 5. Insufficienti i quantitativi inviati ai retailer, mentre gli Apple Store risultavano ben forniti.
Sembra aver fatto uno sgambetto ai suoi partner commerciali Apple, in questi primi giorni di debutto di iPhone 5.
Secondo quanto riporta la stampa statunitense, se gli Apple store risultavano sufficientemente forniti di nuovi melafonini, non altrettanto si può dire dei retailer e delle catene, il cui stock si limitava a poche unità.
Best Buy, ad esempio, sostiene che alcuni dei suoi store hanno ricevuto una decina di dispositivi ciascuno, della medesima capacità e spesso di un solo operatore telefonico, obbligandoli a lasciare inevasi buona parte dei preordini.
Ma anche i punti vendita più fortunati, quelli che hanno ricevuto una quarantina di iPhone 5, diversi per operatori e “taglia”, parimenti non ne hanno ricevuti a sufficienza per soddisfare i preordini già da tempo comunicati.
Analoghi contrattempi si darebbero registrati anche da RadioShack e Target.
Il disappunto, che in queste ore corre in rete, sta tutto nel fatto che gli stessi problemi non si sono registrati negli Apple Store, nei quali gli iPhone sarebbero stati resi disponibili in quantità sufficienti a soddisfare la domanda e, soprattutto, i preordini: il record sarebbe stato raggiunto in uno degli store a maggiore traffico, che avrebbe venduto nella sola giornata di venerdì 3.000 dispositivi.
Non solo.
Qualche Apple Store avrebbe ricevuto una seconda tranche di fornitura anche nella giornata di domenica, cosa che non si è verificata presso i partner della distribuzione.
Ora il sold out è stato raggiunto e tutti dovranno aspettare 28 giorni per i nuovi arrivi.
Nondimeno il malumore resta, per una disparità di trattamento che contrasta con le policy di un’azienda che dichiara di aver bisogno dei suoi partner di canale per raggiungere una portata che i 249 store americani non le consentirebbero certo di avere.
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