Va bene il fitness, va bene l’approccio “nascosto” alla meditazione, ma Apple vuole andare oltre questo livello di base per le app medicali potenzialmente collegate all’utilizzo costante del Watch. Tutto ruota ovviamente intorno alla piattaforma di sviluppo HealthKit e, secondo le indiscrezioni raccolte da Bloomberg, Apple vorrebbe estenderla per realizzare applicazioni che non solo raccolgono dati “fisici” ma sono anche in grado di interpretarli in chiave clinica.
L’obiettivo in realtà sarebbe ancora più ambizioso: arrivare a realizzare un sistema complesso, fatto di prodotti e app medicali di terze parti (come i rilevatori di pressione, ad esempio) che ruotano intorno a iOS e watchOS e che permettono di avere una sorta di cartella clinica personale sempre accessibile.
Non è un’idea così strana. Il mondo della medicina sta già accettando l’idea che il monitoraggio costante garantito da accessori come il Watch è comunque utile: anche se non si tratta di prodotti medicali in senso stretto, controllano alcuni parametri fisici con molta frequenza e queste informazioni possono essere poi interpretate dal medico personale.
Il punto a cui potrebbe lavorare Apple, anche se ci sono molti aspetti normativi e di metodo da definire, è facilitare proprio la condivisione delle informazioni con il personale esperto, realizzando applicazioni medicali più specifiche. In questo potrebbe sfruttare l’esperienza che sta facendo con ResearchKit, la piattaforma di sviluppo che alcuni centri di ricerca stanno usando per portare avanti trial clinici.