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arcHITects combina blockchain, stampa 3D e crypto design

arcHITects è una società di architettura con base a Milano che sfrutta le tecnologie blockchain. Annovera numerosi progetti di design e nel campo del tech si colloca (dal 2013) tra le prime società italiane a utilizzare il crowdfunding come metodo di finanziamento. Inoltre, arcHITects è la prima società italiana di architettura ad approdare nel mercato delle crypto con oggetti di design d’arredo low tech, aprendo così le porte a una tendenza, quella del crypto design, prossima frontiera pari della più nota crypto art.

Abbiamo intervistato Tomaso Piantini, presidente arcHITects.

LE INTERVISTE DI 01NET –  LA TECNOLOGIA BLOCKCHAIN

Le tecnologie blockchain sono di estrema attualità e le loro applicazioni sono destinate a diventare sempre più rilevanti in numerosi settori nei quali possono essere fondamentali i concetti di disintermediazione e decentralizzazione che le contraddistinguono. Le blockchain fanno parte della famiglia di tecnologie chiamate Distributed Ledger, sistemi basati su un registro distribuito accessibile e modificabile da più nodi di rete. Per fare chiarezza sui limiti, il potenziale, le applicazioni e gli strumenti di blockchain, 01net ha intervistato una serie di aziende che impiegano questa tecnologia o che forniscono gli strumenti necessari per attivarla e gestirla.

Secondo l’osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano continuano a aumentare i progetti di blockchain in ambito internazionale, ma il mercato italiano sembrerebbe ancora in fase di attesa nonostante il favore dei consumatori per ambiti quali criptovalute, NFT, DeFI e così via. Cosa ne pensa del mercato italiano e soprattutto in quali ambiti le blockchain potrebbero essere usate con favore e proficuamente da aziende e istituzioni italiane?

Tomaso Piantini

Credo che la blockchain sia veramente uno strumento innovativo utile anche per settori inaspettati. Sta avendo notevoli successi e continue implementazioni. Design e architettura sono sicuramente due settori che possono ottenere grandi benefici con la blockchain. Può essere letta infatti come certificazione di unicità e proprietà di qualsiasi oggetto che può essere riprodotto senza limiti, dunque, perché no? Può essere la naturale evoluzione della produzione in serie del ventesimo secolo.

Design e architettura sono sicuramente due settori che possono ottenere grandi benefici con la blockchain.

Con OVO abbiamo aperto la strada al crypto design: ci auspichiamo che molte aziende italiane di design si uniscano per riscoprire nel digitale il concetto di autenticità. Forse il comparto produttivo non deve guardare solamente alle cryptovalute.

Nel caso specifico della vostra azienda, ci può raccontare come state usando la tecnologia blockchain?

arcHITects ha una forte vocazione per la tecnologia. Ci interessiamo molto alle ultime tendenze e frontiere dell’innovazione digitale, virtuale e cripto. Ci piace esplorare campi nuovi.

La blockchain ci permette di emettere un certificato di autenticità digitale (NFT) per ogni prodotto fisico immesso nel mercato nonché la possibilità intrinseca di creare automaticamente una community anonima fatta dai proprietari degli NFT che possono ritrovare se stessi all’interno della collection creata per ogni prodotto.

La blockchain ci permette di emettere un certificato di autenticità digitale (NFT) per ogni prodotto fisico immesso nel mercato.

A oggi siamo infatti la prima società italiana di architettura ad approdare nel mercato delle crypto con oggetti di design d’arredo low tech con OVO: l’home-organizer che restituisce le monete. OVO è il primo oggetto fisico certificato con un NFT (non fungible token) sulla blockchain Polygon. Per ogni edizione fisica di OVO verrà creato un NFT numerato che sarà consegnato con l’acquisto. L’NFT potrà essere custodito, trasferito o venduto assieme all’oggetto fisico.

Quali strumenti usate per la blockchain?

Abbiamo scelto Polygon perché volevamo una blockchain di semplice accesso conosciuta dagli utenti e dai possibili acquirenti dei nostri prodotti di crypto design come il neo-nato OVO. Polygon inoltre è una piattaforma facilmente raggiungibile anche dai neofiti delle blockchain e viene largamente utilizzata per scambiare NFT su Opensea, uno dei più grandi marketplace per NFT. Oltretutto Polygon è una blockchain bridge con Ethereum: la più grande blockchain programmabile del mondo che permette fee ricorsive (simile al concetto di diritto di seguito in arte). Infine Polygon per ora tiene gas-fee moderate per chi cede o acquista NFT (al contrario di Ethereum).

Quali benefici avete ottenuto?

La stampa 3D ha le stesse caratteristiche di un file digitale: può essere riprodotto in infinite copie uguali da chiunque disponga degli strumenti necessari, e quindi non gli viene attribuito un valore diverso dal prototipo o bozzetto. Abbiamo quindi avuto l’idea di unire le diverse tecnologie: blockchain (attraverso lo strumento degli NFT) + stampa 3D.

Abbiamo avuto l’idea di unire le diverse tecnologie: blockchain (attraverso lo strumento degli NFT) e stampa 3D.

Questo ci ha permesso di rendere unico e tracciabile ogni prodotto realizzato con la stampa 3D attribuendogli quindi un valore reale di prodotto unico e finito.
Le copie sono ancora possibili (come lo sono di un quadro ad olio) ma non sono più autentiche. Grazie alla blockchain per ogni prodotto stampato in 3D è garantita la proprietà e tracciabilità del prodotto reale low-tech. Questa è la nostra interpretazione del crypto design. Come extra la “copia NFT”, che include la versione tridimensionale del prodotto, può essere utilizzato nel metaverso.

Secondo il suo parere, la blockchain potrebbe essere veramente la base di quella che viene chiamata “next web revolution”, o Internet decentralizzato (Web 3) e in che modo?

Appartengo alla fortunata generazione che ha potuto vivere ogni fase del boom informatico lato consumer e non solo. Internet è nato senza regole e non ha trovato nessun modo di regolamentare veramente le transazioni digitali fino all’arrivo del concetto di blockchain dove le criptovalute sono di fatto uno strumento della blockchain con la quale gestirne i costi. Le blockchain hanno introdotto il concetto di tracciabilità e autenticità in un mondo (quello di internet) dove è sempre esistito solamente il concetto di duplicazione infinita senza costi e dove ogni copia è uguale e indistinguibile dall’altra.

Grazie alle blockchain esiste l’unicità di oggetti digitali che in teoria non lo sono e l’unicità è alla base del valore che si attribuisce ad un oggetto o ad un evento.

A oggi ci sono limitazioni fisiche e matematiche molto forti che non permettono una introduzione massiva del concetto di blockchain ma è per certo lo strumento che permette una creazione di valore nel web oggi.

Ethereum, tra tutte, è quella che ha massimizzato questo concetto permettendo di stipulare “smart contract” che sono regole che guidano le transazioni univoche e tracciabili trascritte sulla blockchain.

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