Arriva il Palm Os 5, ma lascia insoddisfatti gli sviluppatori

Come da copione, la PalmSource conference è stato il battesimo ufficiale del nuovo sistema operativo. Confermato l’utilizzo del chip Arm, ma al momento non se ne possono sfruttare appieno le potenzialità

Dopo reiterati rinvii, Palm, o meglio, PalmSource, la neonata divisione
software, ha finalmente presentato ufficialmente il Palm Os 5.0. La società ha
serbato l’annuncio quale “piatto forte” della conferenza che raccoglie
annualmente gli sviluppatori a San Jose, nei pressi di San Francisco. Non che la
notizia fosse una sorpresa, era già stata ampiamente anticipata, ma ancora non
si conoscevano tutti i dettagli del prodotto. E sono stati proprio i dettagli a
non soddisfare appieno gli sviluppatori.


Si è praticamente avuta la conferma di quello che già si sapeva sul nuovo
Palm Os, ossia che supporta l’accesso a Internet attraverso 802.11b e che può
dialogare tramite Bluetooth, che è stato incrementato il livello di sicurezza,
che consente l’impiego di uno schermo a colori 320 x 320 pixel e che non
incorpora ancora nessuna delle caratteristiche tipiche del BeOs. Ma soprattutto
si è avuta la conferma che il nuovo sistema operativo realizzato da PalSource
utilizzerà il processore Arm, che verrà fornito da Intel e Texas Instruments. Le
caratteristiche e le prestazioni di questo chip permetteranno ai costruttori di
dotare il proprio handheld di una serie di funzioni non presenti in passato,
come il multimedia o la possibilità di gestire streaming video o file Mp3. Ma
anche di far girare più applicazioni nello stesso momento.


Tuttavia sorge un problema importante: alcune di queste caratteristiche sono
solamente potenziali ma non immediatamente sfruttabili. Palm Os 5 mantiene
infatti la compatibilità con le Api della versione 4.1 e integra solo alcuni
nuove Api, volte a incrementare il livello di sicurezza. Il multithred, la
gestione della memoria protetta e altre importanti peculiarità che consente il
chip Arm non saranno sfruttabili finché PalmSource non renderà disponibili le
nuove Api. A riguardo, la società ha detto che il rilascio dovrebbe avvenire
entro un paio di anni. C’è praticamente da aspettarsi che tali funzioni siano
rese disponibili in una prossima versione del sistema operativo.


D’altra parte, c’è poi da attendersi un problema di compatibilità tra le
applicazioni attuali e il Palm Os 5. È pur vero che l’impiego del chip Arm offre
un immediato incremento delle prestazioni, ma è altrettanto vero che il codice
scritto per il processore 68000 di Motorola, da cui è derivato il Dragonball
usato sinora, gira in emulazione. I responsabili dell’azienda hanno ammesso che
l’80% delle applicazioni dovrebbe funzionare senza problemi con il nuovo sistema
operativo, ma negli altri casi sarà necessario effettuare una modifica ad alcuni
oggetti dell’interfaccia utente e alla chiamate hardware di basso livello.


Comunque sia, finalmente il Palm Os 5 c’è. O quantomeno, ci sarà. Sì, perché
la disponibilità è prevista per dopo l’estate in modo da consentire alle aziende
licenziatarie del sistema operativo di poter offrire i nuovi più potenti
handheld in tempo per la campagna natalizia.

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