Grezzi, lucidati, sintetici o semplicemente falsi, i prodigi della tecnologia trovano posto in device dalle promesse fantascientifiche. E la crisi sembra finita.
Una cascata di diamanti è quello che ci si attende dal prossimo International Ces, ospitato a Las Vegas dal 7 al 10 gennaio. A differenza di quanto accaduto negli anni scorsi, il rapporto tra oggetti acquistabili e lancio di innovazioni è stavolta a favore dei primi. Le tecnologie usate sono ormai ben sperimentate, e a grattar dietro fanno riferimento a cose ormai quotidiane, dai big data ad Internet, dal mobile al cloud, ben amalgamate e rese fruibili da piccole scelte innovative nell’interfaccia o nel software.
Certo anche quest’anno ci sono vari settori nei quali ancora non c’è un chiaro modello d’uso di tipo consumer, principalmente per mancanza di contenuti (nuovi standard Tv) o di contenuti fruibili (stampa 3D a casa). Ovviamente proprio questi settori sono tra i più propagandati da alcuni media, colpevoli di creare un hype che non corrisponde alla verità.
La divulgazione della scienza e della tecnologia è da sempre un problema e anche chi l’ha risolto si trova a fronteggiare qualche critica. Recentemente anche il Ted, forse la divulgazione più riuscita nel mondo moderno, si è sentita dire che le idee che propone non si realizzano.
Questo è vero, ma lo scopo del Ted è di alimentare il sogno nei giovani spettatori e quindi la percentuale di realizzazione è irrilevante. Ciò che è vero per il Ted non lo è per il Ces, che espone aziende esistenti, con investimenti e dipendenti che non possono limitarsi a rallegrare i più giovani.