Massimo Bandinelli, Marketing Manager di Aruba Cloud, spiega perché la cloud region italiana è sempre più strategica nello scacchiere europeo.
Il mercato del cloud in Italia vale 5,51 miliardi euro, +19% rispetto al 2022. È quanto emerge dai dati del nuovo Osservatorio Cloud Transformation, secondo cui a trainare la crescita nel Bel Paese sono in particolare i servizi infrastrutturali (IaaS), che raggiungono i 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022), raggiungendo i servizi software (SaaS), storicamente più diffusi.
Non stupisce, dunque, che l’Italia sta emergendo come una regione cloud sempre più attrattiva in Europa, come dimostrano anche i crescenti investimenti da parte dei principali hyperscaler a livello internazionale. Ci sono diverse ragioni che spiegano questa crescente importanza: da una parte il tema della conformità normativa, dall’altra quello della posizione geografica.
L’Italia, infatti, può vantare normative rigorose sulla protezione dei dati, su tutte il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Le aziende internazionali che operano in Europa devono conformarsi a queste normative, e una region cloud italiana può offrire servizi conformi alle leggi europee, riducendo il rischio di sanzioni e violazioni delle normative sulla privacy.
Negli anni, l’Europa si è resa sempre più conto dell’importanza della sovranità digitale, quale capacità di uno stato di gestire le risorse interne senza l’intervento di terzi o di influenze estere. Gli ultimi eventi geopolitici hanno messo in luce una nuova coesione a livello italiano ed europeo sulla gestione del dato, che fino a poco tempo fa sembrava impossibile.
Il cambiamento del clima socioeconomico europeo, d’altronde, sta portando a ripensare motivi e benefici dell’adozione del cloud. Nel nuovo clima, aumenta l’importanza delle regioni cloud nazionali ed in Italia iniziative all’avanguardia sul cloud sovrano europeo, come il Piano Triennale per l’informatica nella PA, il PNRR e la Strategia Cloud Italia, stanno stimolando l’evoluzione dell’offerta. Di conseguenza i servizi di cloud pubblico e privato stanno diventando ancora più rilevanti per le organizzazioni italiane che avviano o proseguono la propria migrazione al cloud.
Oltre alla conformità normativa, un altro motivo che sta spingendo l’Italia come cloud region preferenziale in Europa è la sua posizione geografica. L’Italia si trova nel cuore dell’Europa e ciò la rende un luogo strategico per le aziende internazionali che desiderano servire clienti in tutto il continente. Essendo più vicina a chi ne consuma i servizi, questa region permette a chi ha esigenze legate alla velocità di elaborazione di ridurre al minimo la latenza, una componente del tempo di attesa per una richiesta digitale che dipende dal tempo di viaggio dei segnali da una sede fisica all’altra.
Inoltre, si evidenzia una tendenza sempre più massiva che vede molti cloud provider regionali rispondere in modo puntuale alle necessità che gli hyperscaler non soddisfano, attraverso offerte più flessibili, servizi altamente personalizzati e attenzione alle specificità locali. Si tratta di richieste sempre più insistenti da parte delle aziende, che richiedono una maggiore flessibilità e personalizzazione dei servizi cloud da adattare alle loro esigenze specifiche ed una presenza capillare su regioni geografiche particolarmente strategiche, per offrire servizi che soddisfano meglio le esigenze locali o settoriali.
In conclusione, l’Italia sta diventando sempre più una regione preferenziale in ambito cloud e lo stesso percorso parallelo sta affrontando il comparto data center, che vede l’Italia come “Europe’s newest data hub”. Il merito è anche dei provider locali come Aruba che si dissociano dalla dinamica del “one size fits all”, offrendo un servizio sartoriale e ad hoc per le necessità delle aziende che stanno migrando al cloud.
Un Regional Cloud Provider, infatti, è più familiare con le esigenze locali; dunque, ha una migliore comprensione delle leggi e delle regolamentazioni regionali, degli asset culturali e delle sfide uniche dell’area in cui opera un’azienda. Questi cloud provider, infine, godono di un miglior posizionamento per soddisfare i requisiti di conformità normativa locali. Un tratto fondamentale per settori altamente regolamentati come il mondo sanitario, della finanza e del governo.
In tale contesto, è motivo di particolare orgoglio per Aruba vedere il suo brand europeo “Aruba Cloud” inserito da Gartner nella Market Guide for Specialty Cloud Providers pubblicata a settembre 2023, nella categoria dei Regional Cloud Provider per l’Europa.