Assinform: l’Ict cresce ma meno dell’Europa

I dati del rapporto ripropongono uno scenario consueto. Bene le tlc, mentre l’It arranca

Il mercato Ict nel 2005 si presenta con facce diverse a seconda che lo si
guardi con i risultati ottenuti a livello mondiale o con quelli del nostro
paese. Infatti, come ha evidenziato l’amministratore delegato di NetConsulting,
Giancarlo Capitani, nell’anticipare i dati del Rapporto Assinform
(l’associazione di settore che ora si chiama AiTech-Assinform), la media
mondiale dell’Ict è cresciuta del 6,1%, l’Europa 4,4% e l’Italia del 2,3%.


La corsa del mondo è iniziata dal 2002 e oggi, visto il miliardo di utenti
Internet e gli oltre due miliardi di utenti mobili raggiunti a livello mondiale,
secondo Capitani si può dire che siamo entrati nella fase dell’economia
digitale. I fattori di questo cambiamento sono dati dalla forte crescita dei
paesi emergenti (la Cina è diventata il primo paese esportatore di Ict e il
terzo come importatore) e dalla convergenza tecnologica. Rispetto a questo
scenario, troviamo un trend completamente diverso in Italia,
che non lascia dubbi sulla situazione del nostro paese: il fatturato Ict
prodotto nel 2005 è stato pari a 62,611 miliardi di euro (+2,3% sul 2004) al cui
interno, rispetto a un mercato delle telecomunicazioni che vale 43,115 miliardi
ed è aumentato del 3% (contro una media europea del 5%), l’It continua
ad arrancare
, essendosi assestata su un +0,9% (19,496 miliardi).


La spiegazione, come osserva Capitani, va individuata in varie cause. Da un
lato l’andamento complessivo dell’economia nazionale, che con un Pil a crescita
zero, è stagnante e aumenta pericolosamente il gap con gli altri paesi europei
più industrializzati, edove spicca la Spagna con un +6,5%. Un altro limite è
dato dal fatto che la spesa It è concentrata in settori come banche e industria,
che hanno investito poco in nuovi progetti in quanto sono ancora alle prese con
politiche di concentrazione e ottimizzazione, affiancati da una Pa
centrale che investe sempre meno
e che è ben al di sotto dei trend
delle altre nazioni europee.
Un terzo fattore critico evidenziato da
Capitani è dato dalla scarsa concorrenza nella domanda di It, soprattutto nella
Pa locale, in quanto spesso le società che vi operano sono di proprietà delle
stesse amministrazioni. Infine a livello globale, l’area più trainante è
risultata quella delle medie imprese (tra i 50 e 249 addetti) mentre
continuano a essere latitanti le Pmi
(sotto i 50 addetti). Nell’ambito
dell’It, il segmento che cresce maggiormente è l’hardware (+3%), grazie alle
vendite di pc (+19,4% in unità) al cui interno prosegue la corsa dei portatili
(+39,4%). Calcolati in base al valore, i pc sono però cresciuti solo del 5,3%, a
conferma del downpricing del settore, i server midrange dell’1,7%, male i
mainframe e workastation, bene lo storage (+7,6%) mentre all’interno delle
stampanti in forte calo (-8%), emerge in controtendenza il comparto dei
multifunzione (+39,3%).


In quest’area il consumer è sempre più protagonista, visto
che in volumi contribuisce ormai per il 25,2% del mercato pc. Le famiglie,
osserva Capitani, stanno dando importanti indicazioni sulle nuove traiettorie
dell’economia digitale. In area software vediamo che il comparto cresce
dell’1,5% (4,082 miliardi), grazie al middleware (+5,1%) che sta diventando uno
strumento che supporta componenti di natura strategica, mentre il software di
sistema si ferma a un +1,6% ed è statico l’application
software
. In ambito servizi (9,252 miliardi) emerge ancora la forte
pressione sui prezzi, che ha portato il comparto a un -0,1%, al cui interno sono
trainanti solo le voci legate all’outsourcing, alla system integration e
alla consulenza
. E questo conferma ancora una volta che le aziende
italiane sono più occupate a creare efficienza e razionalizzazione piuttosto che
a sviluppare nuovi progetti.


Aria diversa si respira nelle Tlc, pari a 43,115 miliardi,
al cui interno emerge un fatto nuovo: le Tlc fisse sono tornate a crescere
(+2,4%), mentre le mobili hanno rallentato la corsa (+3,6% contro un +5,5% del
2004). Analizzando il settore in base agli apparati e ai
servizi
, si osserva che quest’ultimi crescono meno
rispetto a un anno fa (+2,4% e 33,635 miliardi) mentre gli apparati si sono
comportati meglio, avendo registrato un +5,2%, pari a 9,480 miliardi.

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