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Assolombarda: il digitale per invertire il declino

Secondo uno studio di Roland Berger citato nel position paper di Assolombarda sull’Industria 4.0, l’introduzione a regime della rivoluzione digitale potrebbe portare in Europa un aumento della profittabilità aziendale. I calcoli indicano che  attraverso il raddoppio sul rendimento del capitale investito (Rci) e la più alta capacità di utilizzo degli impianti è prevista una crescita della profittabilità dall’attuale 6 al 13% per una tipica impresa manifatturiera con un effetto di risorse aggiuntive per gli investimenti produttivi nel sistema economico stimabile in circa 400 miliardi di euro. Il problema è che gli effetti varieranno da paese a paese con un indice (Rci) calcolato in base al rapporto tra profittabilità e valore aggiunto per unità di capitale investito.
Le direzioni di sviluppo industriale dei paesi, in particolare europei, sono andate divergendo nel contesto post-crisi”. Lombardia, Italia, Francia e Giappone hanno così subito una forte riduzione della profittabilità, non compensata da un aumento della produttività. In questo modo si è fortemente ridotto l’Rci (oggi pari a circa il 5% per l’Italia e a circa il 6% per la Lombardia, meno della metà  di quello che era nel 2000 per entrambi). “Solo la Germania, grazie alla ristrutturazione  industriale avviata a cavallo dell’allargamento dell’Unione Europea, con la creazione di  catene del valore integrate a livello continentale, è riuscita a migliorare la profittabilità  aumentando al contempo la produttività, e dunque raddoppiando il rendimento del  capitale investito negli ultimi quindici anni”.

In più bisogna aggiungere che nel rapporto “misure di produttività” riferito ai 20 anni 1995-2015 l’Istat sottolinea che la crescita media annua della produttività del lavoro in questi due decenni dell’Italia è stata dello 0,3%, un dato sensibilmente inferiore a quella dell’Unione europea (+1,6%), dell’area Ue15 (+1,4%) e dell’area euro (+1,3%). Nell’ultimo anno, il 2015 l’Italia è l’unico paese tra Francia, Regno Unito, Spagna e Germania a registrare una diminuzione della produttività del lavoro (-0,3%).

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La mancanza dei player

A questo quadro non particolarmente positivo si aggiunge l’analisi di Assolombarda che parla apertamente di “declino dell’industria italiana, in termini sia di produttività sia di profittabilità”. Una situazione dalla quale si può uscire aggredendo la rivoluzione digitale anche se la situazione di partenza è difficile. Assolombarda ha attivato un progetto di ricerca “Focus Group Manifattura 4.0”con un’analisi quantitativa presso 65 imprese lombarde, manifatturiere con un progetto 4.0 già attivo o con riflessioni in corso sul tema, società di consulenza, imprese fornitrici di tecnologie. Da questa indagine, realizzata in partnership con l’Università Bocconi, e l’associazione Adapt, emerge che diversamente da altri paesi europei (in particolare Francia e Germania), nel contesto lombardo (e italiano) non si vedono per ora attori forti in grado di stimolare efficacemente il cambiamento in direzione del modello Industry 4.0.
E stiamo parlando della principale area industrializzata del paese.
L’approccio delle imprese a Industry 4.0 – spiega il rapporto – è differenziato. Sul fronte delle piccole imprese, si nota una “sana curiosità” ma molta cautela. Alcune non sembrano disposte a prendere rischi in merito alle soluzioni tecnologiche 4.0, o lo fanno solo se vedono un ritorno chiaro e veloce. In generale le piccole imprese sembrano conoscere molto poco la ricchezza delle soluzioni tecnologiche e anche se sono state adottate in altri settori vi è un certo scetticismo sulla loro trasferibilità”. Quasi la metà delle piccole imprese partecipanti ai focus group non ha mai dedicato specifica attenzione a questi temi, mentre le medie imprese hanno mostrato un crescente interesse. Le imprese stanno utilizzando piattaforme informatiche non particolarmente evolute e non sempre ben impostate, esiste la carenza di figure professionali ed emergono opinioni contrastanti in merito al fatto che il passaggio a Industry 4.debba  necessariamente avvenire mediante un “gioco di filiera” fortemente integrato o tramite iniziative autonome delle singole imprese. Resiste l’avversione al gioco di squadra.

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