A fronte di una significativa crescita della domanda, il più grande produttore di chip anticipa le proiezioni per il trimestre in corso rivedendo al rialzo il fatturato, che dovrebbe essere compreso tra 7,3-7,8 miliardi di dollari. Il deciso aumento ha riguardato tutta la gamma di processori per pc
25 agosto 2003 Sull’onda dell’entusiasmo derivante dalla crescente
domanda di chip, Intel ha deciso di rivedere verso l’alto le proprie previsioni
di fatturato per il trimestre in corso. La società ha così portato le stime da
un intervallo compreso tra i 6,9 e i 7,5 miliardi di dollari a un range di
7,3-7,8 miliardi di dollari. Inoltre, il margine lordo percentuale dovrebbe
passare dal 54% al 56%.
A onor del vero, il maggiore costruttore di chip avrebbe dovuto dare agli
azionisti una stima dell’andamento dei propri affari il 4 di settembre, ma
l’euforia dovuta a un significativo aumento delle vendite l’ha indotto ad
anticipare i tempi. I responsabili dell’azienda precisano che tale aumento si è
avuto su tutta la gamma di microprocessori per pc ed è stato di tale portata da
creare un certo shortage su determinati chip. Dal canto loro, le richieste
inerenti i prodotti indirizzati alla comunicazione rimangono invece molto
limitate.
La motivazione di tale crescita nella domanda sembra essere frutto sia
dell’appropinquarsi della stagione del “back-to-school” sia della sempre
più strenua lotta sul fronte pc, che in questi ultimi tempi ha visto grandi
protagonisti Hp e Dell. Anche lo scorso anno, in questo periodo, si era avuto un
forte incremento nelle vendite di processori, cui aveva però contribuito la
decisione di diverse aziende di crearsi consistenti magazzini per far fronte
anche alle feste natalizie. E ciò aveva influito in modo negativo sull’andamento
dell’ultimo trimestre del 2002.
Quest’anno sembra che le cose non vadano in questa direzione e che, come
confermano le previsioni degli analisti, anche nell’ultimo quarter le vendite
dovrebbero mostrare cifre interessanti. Forte dell’esperienza passata, Intel
mette però le mani avanti e si cautela avvertendo che la domanda attuale
potrebbe non protrarsi anche nel prossimo trimestre.