Crescono le esigenze informatiche del comparto automobilistico
Intorno al mondo dell’auto c’è un vero e proprio universo di piccole e medie aziende che è costretto a seguire l’evoluzione tecnologica che il settore, inevitabilmente, affronta. Parliamo di segmenti di mercato che nell’ultimo decennio hanno vissuto molti cambiamenti che riguardano non solo l’ingresso dell’elettronica nei veicoli a motore, ma anche le problematiche di gestione dell’azienda e delle attività connesse.
Autofficine, elettrauto, concessionarie e altre aziende ibride vicine al settore fanno da sottobosco a un mercato che, indipendentemente dalla congiuntura economica, non sempre positiva, continua a interessare svariati milioni di consumatori. La situazione che troviamo in questi “ambienti” rispecchia l’andamento del mercato, che negli ultimi anni ha subìto un’accelerazione forzata e sistematica a causa della progressiva pacchettizzazione dei servizi di manutenzione e accessoristica perseguita dalle case automobilistiche. L’auto è sempre meno un investimento, una passione o un vanto personale da curare, impreziosire e conservare. Oggi i veicoli sono diventati un bene di consumo, un semplice mezzo di trasporto da usare e da cambiare nel tempo, che sempre meno richiede interventi straordinari al di là dell’ormai immancabile assistenza programmata.
Nel settore delle autofficine, per esempio, scopriamo attraverso l’indagine di Marketing & Telematica “Mmas Automotive 2001”, realizzata tramite interviste telefoniche qualitative e quantitative, che esistono in Italia circa 32.000 titolari di autofficine. Le loro dichiarazioni sono state raccolte e analizzate e da queste emerge una forte consapevolezza del processo di riposizionamento che è in corso nel settore, imposta dai fattori di cambiamento e selettività, esterni e interni al settore stesso. La semplice riparazione meccanica non basta più. Ora è necessario intervenire sugli autoveicoli con strumenti tecnologici sempre più avanzati e differenziati. Un dato sottolineato dall’elevato grado di diffusione dell’informatica, soprattutto tra le officine meno piccole e tradizionali. L’entità della svolta si può quantificare sia a livello di strumentazione per la diagnosi computerizzata, presente presso il 75% degli intervistati, sia a livello di uso dei pc e dell’utilizzo dei sistemi di gestione e comunicazione elettronica, presenti in oltre la metà delle officine.
Quello dell’autoriparatore è sempre meno un mestiere artigianale e sempre più una professione, che necessita di un elevato livello di qualificazione per far parte di una “rete” sempre più chiusa e specializzata. Una dimostrazione evidente viene dalla minor propensione a operare contemporaneamente su tipologie differenti di mezzi, una prassi, questa, ancora molto radicata nelle tradizionali officine dei paesi, dove il meccanico risolve i problemi di tutti: dagli automobilisti ai motociclisti, dagli agricoltori ai trasportatori. Ma ciò che più importa per la nostra indagine è la necessità sempre più avvertita di una relazione stretta con il cliente e i fornitori e di una gestione efficiente e personalizzata del lavoro.
Scopriamo così l’immagine di un settore pieno d’opportunità per gli operatori del canale informatico, che devono possedere però una particolare capacità, quella di offrire “ciò che serve” in modo semplice e diretto.