Forte delle previsioni di Gartner cui secondo, nel 2017, il 20% degli attuali leader di mercato saranno scavalcati da rivoluzionarie realtà di business digitali nate dopo l’anno 2000, Avanade ha presentato la propria Techonology Vision per il 2015 in corso.
Fondata sulla convinzione che la “digitalizzazione è la forza irresistibile che guida e permette alle aziende di ripensare le strategie di mercato e le attività di business”, la società fornitrice di soluzioni tecnologiche, cloud e servizi gestiti per le aziende suggerisce quattro messaggi chiave cui far riferimento per rimanere al passo con il business in maniera costante.
Una serie ampia di cambiamenti non proprio semplici da mettere in pratica, ma che richiederanno presto alle imprese di ripensare alla loro impostazione tradizionale, sia per quanto riguarda i modelli di business, sia le relazioni con dipendenti e clienti.
L’idea ruota attorno a una Borderless Platforms: una nuova classe di ecosistemi di business basati sulle piattaforme tecnologiche che, superando i canonici confini aziendali, sta spingendo le compagnie e i loro modelli di lavoro verso una nuova modalità “we-centric” incentrata cioè sulla collaborazione e pronta a sfidare le tradizionali nozioni aziendali di controllo e operatività.
Detto addio a un’ormai superata visione individualista, in chiave Data Currency, per Avanade le aziende non traggono più un unico risultato dai propri dati, ma stanno iniziando a ottenere valore e a produrre nuovi ricavi da questi stessi.
Non più solo prodotti o servizi, ma Digital disrupters in grado di fornire ai clienti contenuti realmente utili ai fini del loro business.
Da qui a considerare che nei nuovi processi aziendali il business digitale richiede un ulteriore sforzo il passo è breve. In ottica di Individual-Centricity, sempre per Avanade, non è più sufficiente porre al centro la persona intesa come semplice destinatario di prodotti e servizi: al centro vi è il singolo individuo, con i suoi bisogni, desideri e comportamenti da conoscere e soddisfare, sia nel caso dei clienti che dei propri dipendenti.
Infine, nel loro percorso verso la digitalizzazione, le aziende hanno bisogno di ripensare alle abilità digitali necessarie per il cambiamento.
Nell’affermazione “New workplace, battle for brains”, la futura generazione di talenti non sarà solo composta da elementi umani, ma potrà rivelarsi una condizione ideale in cui i gruppi di lavoro saranno un insieme omogeneo composto anche da dati, algoritmi e software “intelligenti”.
Da qui il suggerimento alle aziende di prendersi del tempo per considerare al meglio i propri investimenti digitali, al fine di operare e lavorare in modi che arricchiscano la customer experience e non solo, rendendo i propri processi sempre più dinamici e distanti da meccanismi aziendali troppo legati agli schemi del passato.