Talento, agilità, riduzione dei costi, innovazione unita a sostenibilità saranno le leve su cui puntare nel nuovo anno secondo Massimo Guarnieri, Global Lead per “X on Azure” di Avanade, per affrontare le sfide di uno scenario economico incerto.
Di seguito, i cinque punti che ogni CTO dovrebbe inserire nella propria “to-do-list” per il 2023, secondo Massimo Guarnieri.
Manca poco all’inizio di un nuovo anno. Durante i periodi di lockdown trascorsi nel 2020, si guardava con trepida attesa al 2023 come a un anno in cui lo sconvolgimento portato dalla pandemia sarebbe stato ormai alle spalle e la ‘nuova normalità’ sarebbe diventata la routine.
Quello che nessuno sapeva è che questa nuova normalità avrebbe continuato a essere piena di drammatica instabilità globale, anche se non più a causa di un virus mutato. Oltre alla continua incertezza economica e politica, da un punto di vista tecnico, l’insicurezza è alimentata anche da altri fattori: il lavoro ibrido è destinato a rimanere, gli attacchi informatici sono sempre più frequenti e le normative sempre più complesse in materia di sicurezza, finanza ed ESG.
Sebbene l’obiettivo iniziale di molti CTO sarà quello di garantire la sopravvivenza e la conformità a breve termine, è fondamentale non perdere di vista la sostenibilità nel lungo periodo e la trasformazione digitale.
Ecco, quindi, cinque punti che ogni CTO dovrebbe inserire nella propria ‘to-do-list’ per il 2023.
Investire in resilienza e flessibilità per essere “pronti a tutto”
Una lezione fondamentale degli ultimi due anni è che la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti garantisce il successo in tempi difficili. Questo è chiaramente più semplice da ottenere quando si adotta una strategia cloud first, ma, nonostante ciò, due terzi dei workload IT rimangono on-premise.
Mantenere tutto su un mainframe dà l’impressione di avere maggiore controllo, fattore estremamente importante quando si opera in ambienti altamente regolamentati. Ma il cambiamento e l’innovazione guidati da un mainframe richiedono mesi, in un mondo in cui ogni secondo è importante. È inoltre costoso adattare queste soluzioni all’uso di IA e MP che consentono alle operation non solo di reagire meglio ai cambiamenti, ma anche di fare previsioni e di essere in prima linea nel processo decisionale.
Per questo motivo Gartner afferma che, entro il 2027, circa la metà delle imprese utilizzerà piattaforme cloud di settore per accelerare più del 50% le iniziative aziendali critiche. Lo scorso anno questa percentuale era inferiore al 10%. Per attivarsi in tal senso, è necessario: valutare i carichi di lavoro, trovare soluzioni cloud sicure e affidabili, migrare rapidamente, adattarsi ed evolversi come mai prima d’ora.
Talenti a prova di futuro
In un contesto in cui la pressione di operare in modo più efficiente e di soddisfare richieste sempre più complesse è in aumento, non sorprende che il 94% dei leader in ambito tecnologico dichiari che trovare e mantenere i talenti sia diventato ormai di fondamentale importanza (Fonte 2023 CIO & CISO Hybrid Priority Report – CEO.digital), avendo un impatto sempre maggiore per il successo nell’attuale mercato ipercompetitivo. Non c’è dubbio che, il prossimo anno, attrarre e trattenere talenti sarà un fattore differenziante per le imprese di successo.
Per coloro che si affidano ancora in maniera importante ai mainframe, spesso costruiti su un linguaggio legacy degli anni ’50 e ’60, il problema è ancora più grave. La vecchia guardia che parla questi linguaggi COBOL è ormai in pensione, e gli sviluppatori più giovani scelgono invece di concentrarsi su tecnologie nuove e innovative.
Piuttosto che cercare di colmare il gap di talenti con soluzioni obsolete, la risposta vincente è investire in ciò che verrà, abbandonando il prima possibile i linguaggi legacy e passando ad Azure.
Ridurre i costi senza compromettere la continuità
Sebbene i CIO prevedano che i budget IT aumenteranno in media del 5,1% nel 2023 (Fonte Gartner IT Symposium | Xpo), si tratta comunque di una percentuale inferiore al tasso di inflazione previsto del 6,5% e quindi spendere in modo efficiente sarà importante, così come generare valore.
Le aziende devono ridurre i costi, ma senza impattare su servizi o strategia, cioè fare di più con meno. Ci sono molti modi per raggiungere questo obiettivo: rivalutare i contratti con i fornitori, ritardare gli acquisti tecnologici e ridurre le assunzioni, ma meglio sarebbe smantellare le infrastrutture obsolete e ridondanti, come i costosi mainframe, e fare leva sul cloud.
Continuare ad abbattere i silos per innovare in modo più efficace
Secondo la maggior parte dei CTO e dei CIO questa è ancora una priorità assoluta. Naturalmente, l’innovazione avrà un aspetto completamente diverso a seconda dell’organizzazione e del settore in cui si opera, ma è trasversale a tutti garantire un’esperienza del cliente predittiva, immersiva e in tempo reale.
Indipendentemente dal livello di maturità, sarà fondamentale investire nelle superapp, nell’intelligenza artificiale adattiva e nella sperimentazione del metaverso, tutti elementi che Gartner ha citato tra le 10 tendenze tecnologiche strategiche per il 2023. La ricerca mostra che la maggior parte delle aziende destinerà una buona parte dei propri budget IT in queste aree, con un aumento degli investimenti software dell’11,3% rispetto al 3,4% dei sistemi di data center. I numeri parlano da soli: se ricerca e sviluppo vanno in una direzione, perché mai si dovrebbe andare in quella opposta?
Prendere posto al tavolo ESG
La sostenibilità ambientale continua a scalare le classifiche delle priorità strategiche dei CEO. Gartner la colloca all’ottavo posto, rispetto al tredicesimo del 2020. I leader in ambito tecnologico hanno un ruolo chiaro da svolgere a sostegno di questo fenomeno, poiché la capacità di accedere a informazioni trasparenti e basate sui dati e di misurare i progressi verso gli obiettivi rende l’IT fondamentale per il successo di qualsiasi strategia ESG. Così come è anche cruciale che la strategia IT nel suo complesso tenga conto del proprio impatto ambientale, riducendolo laddove sia possibile.
Il modo migliore per sedersi al tavolo dell’ESG è assicurarsi che i dati si trovino in un ambiente in cui questi approfondimenti siano forniti in tempo reale, utilizzando la minor quantità possibile di energia e di risorse limitate.
Se gli ultimi due – quasi tre – anni di volatilità ci hanno insegnato qualcosa, è che reagire più velocemente consente di gestire al meglio le situazioni difficili. Con almeno altri 12-18 mesi di caos all’orizzonte, è il momento per i leader di essere davvero onesti con sé stessi e di agire in modo decisivo su talento, agilità, riduzione dei costi, innovazione e sostenibilità.