Avanade: la system integration rispetti tempi e costi

Innova chi è vicino al mercato, serve un Roi a breve e domina la mobility. I processi non-core andranno sempre più fuori e si farà Bpo. Gli Erp sono ancora strategici. Ne abbiamo parlato con Paolo Fumi.

Abbiamo posto a Paolo Fumi, Customer Director di Avanade in Italia una serie di questioni riguardanti sia la sua società, sia il mercato italiano, per capire dove sta andando la system integration dopo questo anno difficile.

D: Partiamo con un bilancio dell’attività di sviluppo del business di Avanade in Italia: quantitativo, ma anche qualitativo. Ovvero, quali sono stati i settori e i clienti più ricettivi alle innovazioni che avete proposto?

F: In un contesto di mercato recessivo, ove l’attenzione è quasi esclusivamente rivolta alla riduzione dei costi, Avanade si è comunque caratterizzata come azienda portatrice di innovazione, beneficiando di un rinnovo massivo dell’offerta Microsoft in ogni settore: cloud, Windows 8, Mobility, Sharepoint, XBox. Siamo riusciti a costruire esperienze e soluzioni di successo per i nostri principali clienti. In termini di ricettività dell’innovazione crediamo che il problema non riguardi solamente il settore economico, che pure influenza, ma più il Dna del singolo cliente: tipicamente coloro che sono più vicini al mercato o che sono oggetto di profonde trasformazioni sono quelli che portano avanti l’innovazione anche in momenti di difficoltà economica.

D: Come questo bilancio delle attività si proietta verso l’anno prossimo? Conferme e smentite.

F: La nostra percezione è che il 2013 si presenti come un anno in cui, dopo lo shock del 2012 che ha comportato spesso un taglio indiscriminato dei costi It, le aziende vedranno l’It come un fattore abilitante del business, purchè produca risultati a breve termine e misurabili. In questo senso prenderanno sempre più piede soluzioni provate, innovazioni completamente calate nel contesto operativo e di business, revisioni di processo abilitate dall’It: consumerization, cloud, mobility, social Crm. Le aziende che saranno in grado di produrre offerte allineate con questa domanda e di condurre approcci value sharing saranno ovviamente premiate dal mercato.

D: Trend: mobility, big data, cloud. In che ordine li possiamo mettere secondo il percepito delle aziende italiane? Ne dobbiamo aggiungere altri?

F: Tutti i trend indicati sono già presenti sul mercato ma con dinamiche e profondità differenti. Quella più attiva sembra essere la tematica della Mobility, più o meno in tutti i settori. Da un utilizzo prevalentemente informativo ormai si sta rapidamente diffondendo l’utilizzo di applicazioni in mobilità anche in contesti mission critical e per funzioni dispositive, come le autorizzazioni. Una nostra ricerca mondiale testimonia che ormai anche applicazioni core come gli Erp vengono utilizzate in mobility. Il cloud sta diffondendosi sia per applicazioni specifiche, come la mail, sia come private cloud per razionalizzare ed ottimizzare l’utilizzo dell’It nei grandi gruppi. È diventato un veicolo di offerta per la clientela, con la possibilità di entrare in nuovi business per grandi operatori Tlc, finanziari e distributivi. Big data è un’esigenza molto sentita ovunque, che produrrà una rilevante domanda nel futuro. L’enfasi è soprattutto sulle informazioni destrutturate che stanno provocando letteralmente l’esplosione degli archivi aziendali.

D: Il ridisegno dei processi è cosa vera e attuale? Si fa in Italia? E con quali attese?


F: La nostra percezione è che il ridisegno dei processi in molti contesti si stia associando, e si associerà sempre più, a scelte di esternalizzazione di componenti anche rilevanti di operatività not core. Questo comporta una necessità sia di vision che di governance molto più sofisticate ed anche l’It dovrà essere ripensato per garantire la fluidità e la controllabilità dei processi in contesti misti in-out.

D: Quali sono i soggetti aziendali più sensibili alle attività di Bpr?


F: Sicuramente i soggetti che stanno attraversando processi di ristrutturazione, siano essi dovuti a difficoltà economiche o a riposizionamenti sul mercato.

D: Dal suo punto di vista come è cambiato in un anno lo scenario italiano della system integration?


F: La system integration deve essere in grado, molto più di prima, di lavorare in modalità sicure in termini di rispetto dei tempi e dei costi, in quanto c’è una esigenza di Roi a breve termine associata a budget ridotti. L’utilizzo di strutture di sviluppo a basso costo, come remote delivery center, è ormai una realtà anche in Italia e ciò comporta un diverso modo di impostare e gestire un progetto. Avanade, disponendo da tempo di delivery center sia nearshore in Italia che offshore specializzati per soluzione e piattaforma, ha avuto modo di utilizzare questo modello con successo in vari contesti progettuali.

D: A quali funzioni aziendali tocca la nuova progettualità di business e voi come le supportate?

F: In vari contesti le fasi alte della progettualità si stanno focalizzando più sulle funzioni di business che sul’It. Ciò è dovuto al fatto che l’esigenza di una progettualità con immediati ritorni in termini di Roi necessita di una forte vicinanza al mercato o di competenze organizzative in caso di riduzione dei costi. A fronte di questo scenario abbiamo creato e potenziato funzioni interne per supportare il più possibile end to end il cliente. In particolare abbiamo creato una funzione di user experience, specializzata e innovativa, che parla il linguaggio dell’utente di business ed è in grado di ottimizzare tutte le forme di interazione con la clientela del progetto. Inoltre, prevalentemente nelle soluzioni di business Microsoft come Crm ed Erp. Disponiamo di esperti funzionali che riescono a interfacciare il cliente in tutte le fasi progettuali sia funzionali che tecniche.

D: Una riflessione sui sistemi gestionali: ha senso ancora farne una proposta che differenzia il business. E se sì, come lo si fa?


F: I sistemi gestionali rappresentano certamente ancora oggi una scelta strategica per le aziende che li adottano, grazie a una forte componente di innovazione, fonte di vantaggio competitivo e differenziazione per il business, basati su piattaforme ormai solide e mature. Questo perchè i sistemi Erp si sono evoluti nel tempo, diventando strumenti sempre più diffusi all’interno delle organizzazioni e non più semplici strumenti di back office.
Tale diffusione è dettata dalla capacità degli Erp di nuova generazione di garantire maggiore copertura dei processi e delle aree aziendali, grazie alla semplicità di incorporazione di componenti verticali a copertura di requisiti specifici di settore e alla sempre maggiore integrazione con altre applicazioni aziendali critiche, quali strumenti di Crm e Business Intelligence.
L’estensione dell’integrazione dell’Erp con strumenti di collaboration quali portali web per la condivisione della documentazione all’interno e all’esterno dell’azienda e workspace per la gestione del knowledge aziendale, consente di gestire in un ambiente unico e integrato anche processi e contenuti tipicamente non coperti dalle soluzioni Erp, ampliandone ulteriormente l’ambito di applicazione.
Da un punto di vista tecnologico l’orientamento verso nuovi paradigmi di implementazione e fruizione della piattaforma software, attraverso strumenti on-line e cloud based e modelli di distribuzione alternativi quali il SaaS consente l’adozione di piattaforme complete a costi più contenuti, ottimizzando gli investimenti delle aziende.

D: Outsourcing vs. insourcing, con cloud annesso. Chi vincerà la partita nelle aziende?

F: Sono entrambi trend in essere ma non necessaraimente alternativi. L’outsourcing si associerà sempre più al Business Process Outsourcing per consentire alle aziende di focalizzarsi su tematiche di core business. Il cloud, nell’accezione privata, verrà spinto per razionalizzare ed ottimizzare i servizi It.

D: Ci descrive il futuro di Avanade in tre sostantivi-aggettivi?

F: Internazionalità, innovazione, crescita.
Avanade è una realtà multinazionale, posseduta da Accenture e Microsoft, presente in 20 Paesi con oltre 17 mila risorse. Il suo respiro internazionale è reale, è nel Dna.
La popolazione di Avanade, poi, è costituita da risorse molto giovani, altamente scolarizzate e con la passione per la tecnologia. Il tutto all’interno di un framework composto da risorse con forte competenze di industry cercando di miscelare le caratteristiche tipiche dei nostri due azionisti.
E Avanade è una società in crescita: in Italia è arrivata a circa 600 risorse in quattro location, Milano, Roma, Firenze e Siena. Anche gli economics sono sempre cresciuti con un fatturato previsto in Italia nell’anno fiscale 2013 superiore a quello dello scorso anno.

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