L’intelligenza artificiale generativa apre nuove strade ai servizi cloud di Aws, che le aziende possono percorrere per realizzare nuovi progetti mai pensati prima e accelerare la propria innovazione digitale. La segnaletica per arrivare a questi obiettivi è stata mostrata da Julien Groues, vice president southern Europe di Aws davanti a una platea di oltre 7mila persone radunate a Milano in occasione dell’Aws Summit 2024, avvisando fin da subito che l’arrivo e integrazione dell’AI sta per aprire nuovi e interessanti orizzonti: una vera e propria svolta di cui stiamo solo assaggiando le potenzialità innovative.
Un’innovazione tecnologica che, guidata da principi etici di sostenibilità e inclusività, possa trasformare radicalmente il panorama industriale italiano. E Aws, con la sua vasta gamma di servizi e la sua visione lungimirante, ben si colloca al centro di questa trasformazione, pronta a supportare le aziende italiane nel loro percorso verso un futuro più digitale, oltre che sostenibile.
“Questo è il più importante evento in Italia interamente dedicato al cloud e all’innovazione tecnologica, che ha coinvolto 689 tra partner e sponsor, offrendo più di 100 sessioni tecniche e business con la presentazione di 65 casi di successo – ha esordito Groues -. Un evento reso possibile grazie alla collaborazione e all’impegno dei nostri partner, che ogni giorno trasformano le idee dei clienti in progetti concreti”.
Il percorso di Aws in Italia
Aws ha una lunga storia di investimenti in Italia, iniziata nel 2012 con l’apertura della prima filiale a Milano. Nel 2020, l’apertura della Regione Aws di Milano ha rappresentato un investimento di 2 miliardi di euro, destinato ad avere un impatto significativo sul PIL italiano, stimato in 3,7 miliardi di euro per il prossimo decennio, mentre la sua infrastruttura e gli oltre 220 servizi hanno ottenuto il livello di qualifica QI2/QC2 dell’Agenzia per la Cybersecurity Nazionale italiana, soddisfacendo oltre 360 requisiti di sicurezza, capacità di elaborazione, affidabilità e scalabilità.
“Un riconoscimento che permette alle aziende private e alle pubbliche amministrazioni italiane di gestire nel nostro cloud i propri carichi di lavoro critici con la massima tranquillità” commenta Groues, che prosegue: “Proprio la sicurezza che serve per affrontare i momenti difficili che stiamo vivendo, sia dal punto di vista economico che umano, momenti che, dall’altro lato, stimolano necessariamente lo sviluppo di nuove idee innovative per reimmaginare e reinventare il futuro e fare nascere nuove opportunità. Il 2023 è stato l’anno dell’intelligenza artificiale, e le prospettive per il 2024 indicano che le promesse dell’AI generativa potranno finalmente concretizzarsi in progetti utili alle imprese”.
E lancia qualche dato: il 23% delle imprese italiane ha già adottato l’AI, con un incremento del 28% rispetto all’anno precedente, informando che se questo trend continuerà, si prevede che l’AI contribuirà, entro il 2030, con 329 miliardi di euro all’economia italiana.
Tra coloro che hanno aperto le porte all’AI, l’88% ha riscontrato una maggiore efficienza dei processi, il 75% ha osservato una semplificazione delle pratiche aziendali e il 75% ha dichiarato che l’AI ha portato un’aria nuova in azienda, stimolando progetti per l’innovazione.
Vantaggi per tutti ma l’adozione dell’AI in italia è sotto la media europea
E nessuno si senta escluso. L’intelligenza artificiale generativa pare abbia il potenziale di portare benefici alle aziende di ogni dimensione e settore, dalle banche alle assicurazioni, dalle aziende manifatturiere alle pubbliche amministrazioni, alle aziende sanitarie e altro ancora.
Le applicazioni dell’AI e il loro contributo all’innovazione e alla sua accelerazione sono innumerevoli, ma in gran parte ancora inesplorate, soprattutto tra le aziende italiane le quali, nonostante stiano facendo progressi, mostrano un’adozione dell’AI inferiore alla media europea del 33%, in un clima ancora di incertezza che va dal teorico prospettato dall’AI alla concretezza dei progetti che, intanto, sempre più realtà stanno concretamente realizzando.
Ma affinchè il salto nell’adozione dell’artificial intelligence possa davvero mostrare dei benefici, nella ricetta di Aws sono necessari alcuni, fondamentali, ingredienti, a partire dall’adozione del cloud, una efficace strategia basata sull’utilizzo dei dati, l’investimento nelle competenze digitali e, ovviamente, la scelta del giusto partner tecnologico.
Ed eccolo. Aws si posiziona come il partner ideale, grazie alla sua capacità di offrire più AI foundation model e garantire scalabilità, sicurezza e conformità.
Ma parlare di AI fa ancora un po’ paura, e il timore è quello della complessità da parte delle aziende che devono implementare una tecnologia per la quale mancano ancor skill e cuktura per ottimizzarne l’uso e giustificare gli investimenti.
Semplificare il passaggio all’AI. Aws ha gli strumenti per farlo
Ne è consapevole Becky Weiss, VP distinguished engineer di Aws che, salendo sul palco, ha sottolineato come “Sono molte le aziende che hanno incontrato difficoltà nel passare dai concept iniziali alla produzione utilizzando processi che integrino l’AI, un tema che Aws ha preso a cuore, puntando a semplificare questo passaggio. Potendo, inoltre, accompagnare le ambizioni dei nostri clienti con tutto quello che serve per realizzare progetti di AI generativa: dall’ampia gamma di tecnologie, ai servizi, alle componenti hardware e le piattaforme software”.
“L’infrastruttura di Aws comprende tutto ciò che è necessario per l’addestramento e l’uso dei modelli di Machine Learning – riprende -, inclusi chip specifici come Trainium e Inferentia, che riducono sensibilmente il consumo di energia, altrimenti elevato nei progetti che utilizzano AI generativa, particolarmente voraci di capacità elaborativa”. Non per niente Nvidia per realizzare il supercomputer AI Project Ceiba da 414 Exaflop si è rivolta proprio ad Aws.
Il cuore della strategia AI di Aws è rappresentato da Amazon Bedrock, una piattaforma serverless che permette di utilizzare i principali foundation model del momento, ma con la capacità, attraverso le funzioni di Retrieval Augmented Generation, di personalizzarli con dati propri. Ma a Bedrock viene ascritta anche la capacità di supportare anche la gestione e operativa dei dati, garantendo nel contempo sicurezza e privacy.
Copiare Aws, first adopter della GenAi nelle proprie piattaforme
A livello applicativo, sembra non ci siano limiti alla fantasia quando si parla di AI generativa. Aws propone come spunto sé stessa, avendo integrato il proprio assistente virtuale Amazon Q, basato proprio su GenAi, ormai all’interno delle sue piattaforme di sviluppo (Q Developer), le dashboard per la gestione della business intelligence (QuickSight) e nei chatbot avanzati (Connect). Un esempio da seguire e imitare a dimostrazione di quanto e come le aziende possano personalizzare l’AI sulla base delle loro specifiche informazioni, dati, ambiti ed esigenze.
Insomma, l’intelligenza artificiale avanza, e la sua integrazione e adozione nel concreto del business e del quotidiano è certa. Non è più una questione di “se”, ma di “quando”. E Aws si propone per indicare alle aziende il “come”.