Azure: e i partner cosa ci guadagnano?

Con l’annuncio di Azure, Microsoft prospetta nuovi fronti di business per le terze parti

Visto il tradizionale modello go-to-market di Microsoft, di tipo indiretto, l’annuncio di Azure si traduce immediatamente in nuove opportunità di business per la rete dei partner.

I dettagli non sono ancora stati comunicati, ammesso che siano stati già decisi, però Microsoft ha esplicitamente promesso business per tutti, prospettando uno scenario in cui ai partner si apre un ruolo di fornitore di software in forma di servizio, con applicazioni fortemente verticalizzate a cura del partner stesso, che così potrà far valere la propria competenza per industria.

L’infrastruttura su cui il tutto girerà potrà essere un ibrido tra il data center del partner e la nuvola messa a disposizione da Microsoft che, in quest’ottica, sarebbe utilizzata per assorbire i picchi di carico. Oppure il partner potrebbe ritagliarsi il ruolo di fornitore di una interfaccia verticalizzata di accesso alla potenza di calcolo della nube di Microsoft, su cui potrebbero girare servizi come Dynamics Crm o applicazioni come Exchange. Insomma, un bell’esempio di “software plus service” come Microsoft chiama la sua strategia.

L’accesso alla nuvola Microsoft avrà un costo che non è ancora stato definito ma che comunque sarà zero per il periodo iniziale. Successivamente potrebbe prospettarsi un modello misto, parte a pagamento e parte gratis, magari finanziato dalla pubblicità. Queste però sono illazioni: le modalità commerciali di erogazione della piattaforma Azure saranno rilasciate entro la primavera 2009.

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