Intenta ad approfondire, in ambito enterprise, lo stato dell’arte della protezione dei dati residenti sul cloud, nell’eBook “Game of Clouds” CTERA Networks ha evidenziato i risultati di un’indagine commissionata alla società di ricerche Vanson Bourne e condotta esaminando le strategie di protezione dati di 400 decision maker It e specialisti It all’interno di aziende statunitensi, tedesche e francesi, che si avvalgono della nuvola per il deployment applicativo.
Ne emerge un quadro secondo cui le strategie aziendali per la protezione dei dati potrebbero non essere completamente allineate alle iniziative di modernizzazione It guidate dal cloud computing.
Tra i principali risultati della ricerca emerge, infatti, che ben il 67 per cento delle aziende interpellate scelgono il cloud per il deployment di oltre un quarto delle loro applicazioni. Ciò detto, a causa dell’errata convinzione che questo ambiente sia intrinsecamente resistente rispetto a quelli on premise, due aziende su tre si dicono completamente o abbastanza d’accordo nel ritenere che ci sia meno attenzione verso il backup delle applicazioni sulla nuvola, tant’è che ben il 62 per delle aziende del campione assegna ai cloud provider la responsabilità di eseguire il backup delle applicazioni che girano sulle loro piattaforme.
Un dato che non incoraggia, considerato che, per ottenere benefici in termini di efficienza, scalabilità in tempo reale e risparmio sui costi, sempre più aziende si stanno spostando rapidamente verso in questo ambiente: il 37 per cento dei 400 decision maker It interpellati prevede di accrescere il ricorso al cloud di almeno il 25 per cento, se non di più, mentre ben il 54 per cento del campione sta adottando una strategia ibrida, che si avvale di servizi sia on-premises che cloud.
Disponibilità e protezione del dato al centro
Con questo, all’aumentare delle applicazioni enterprise spostate sul cloud e al diffondersi di minacce come i ransomware, il 39 per cento degli intervistati torna ad affermare che la “business continuity” rappresenta la priorità più alta per il backup di applicazioni e dati residenti sulla nuvola.
Non a caso, ben il 71 per cento considera la disponibilità e la protezione dei dati fra le maggiori sfide, tanto da etichettare come più catastrofica la perdita di dati in qusta modalità rispetto a un crash del proprio datacenter, come precisato dal 36 per cento del campione, che arriva addirittura a ipotizzare, nel 14 per cento dei casi, l’eventuale perdita di lavoro provocata da questa evenienza.
Consapevole di come lo spostamento dei dati dai datacenter tradizionali stia riscrivendo le regole del gioco in merito alla protezione dei dati, l’eBook di CTERA, scaricabile gratuitamente previo rilascio del propri dati, analizza i vantaggi e i punti deboli delle strategie di backup attuali al fine di proporre alcune riflessioni alle aziende che stanno adottano strategie cloud e multi-cloud, per le quali i tool di backup tradizionali non sono più sufficienti.