Gli storage manager puntano sempre più su un approccio ibrido, disco più tape. L’opinione di Ultrium Lto.
Il tanto “vituperato” nastro continua a essere un media di riferimento per gli storage manager.
Secondo una ricerca commissionata da Lto Program (l’alleanza creata nel 1997 da
Hp, Ibm e Quantum per promuovere lo sviluppo della tecnologia Linear Tape
Open che si è tradotta poi nel formato Ultrium), il 60% dei professionisti It interpellati ritiene che una strategia di
storage ibrida (disco più nastro), sia quella a maggior ritorno, in termini di
prestazioni, protezione dei dati e controllo dei costi.
Il dato interessante è
che il prossimo anno il 37% si aspetta di usare più tape, contro il 24% del
2006.
«Insomma, la
strategia ibrida è quella che paga di più e il nastro è ancora lungi
dall’essere sostituito” ha spiegato a 01net Bruce Master, Senior Program
Manager Data Protection di Ibm. Perché?
“Perché è facile da gestire, garantisce la cifratura dei dati, non
richiede training particolare, e le performance sono di tutto rispetto».
Proprio sul versante
prestazioni, Lto Program ha recentemente annunciato la disponibilità delle
cartucce di quinta generazione (Lto-5), che secondo quanto comunicato offrono
una capacità di 3 Gb in modalità compressa (circa il doppio rispetto alla
versione precedente) e una velocità di trasferimento con il drive pari a 280
MB/sec.
La Generazione 5
rientra nella roadmap di Lto che prevede lo sviluppo di 8 generazioni
differenti: nelle prime cinque il tasso di compressione è 2:1 (quindi la capacità
nativa di di una cartuccia Lto-5 è pari a 1,5 Gb), mentre dalla 6 in poi il
tasso di compressione passerà a 2,5:1.
A partire dalla
Generazione 5, il drive segmenta il nastro in due partizioni che sono
accessibili indipendentemente, il che si traduce in un più veloce accesso e una
migliore gestione dei dati.
In
particolare una partizione si occupa dell’indicizzazione dei contenuti, mentre
la seconda memorizza i contenuti stessi.
La partizione viene gestita a livello
di sistema operativo (Linux, Mac Os o Windows) per cui il nastro viene visto
come se fosse a tutti gli effetti un disco esterno o una classica chiavetta Usb
(drag and drop incluso), con notevoli vantaggi in termini di usabilità.
«È un
importante passo avanti – spiega Master – soprattutto per quelle piccole
aziende che non dispongono di tecnici It avvezzi con le problematiche di
organizzazione dello storage».
«Un altro
vantaggio della tecnologia Lto – continua
Master – è che è open. Il consorzio definisce le specifiche tecniche che
sono libere, dopodiché sono i produttori a tradurre queste specifiche in
prodotti e soluzioni».
Giusto per fornire un esempio, la cifratura è
definita a livello di specifiche a partire dalla generazione 4 (questo
significa che se inserisco una cartuccia cifrata 4 all’interno di un drive
Lto-3 non verrà riconosciuta). Sta poi al fornitore decidere se implementare
questa specifica all’interno della sua soluzione o meno.
Attualmente sono
diversi i vendor che hanno abbracciato la tecnologia Lto, fra cui Exabyte,
Fujitsu, Hitachi, Imation, Maxell, Nec, Sony, Sun, Tdk, Verbatim.
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