La trasformazione digitale è avviata e sicuramente tutte le aziende dovranno farci i conti. Il mondo enterprise è sicuramente meglio attrezzato e con maggiori risorse tecniche ed economiche, ma una larga parte del tessuto produttivo italiano è fatta da Pmi, che hanno tempi e sfumature diversi rispetto alle grandi imprese.
Se, ad esempio, molti già usano soluzioni SaaS, permane un problema che riguarda non poche aziende: il backup. La risposta sembra scontata: fare anche questo in cloud. Risposta teoricamente sensata, che però non di rado fa a pugni con un problema non risolvibile: la connettività.
Tanto il numero quanto la dimensione dei file, negli anni hanno raggiunto dimensioni incredibili. Per chi ha terabyte di dati da salvaguardare, ma dispone solamente di una linea ADSL, il backup in cloud risulta impossibile. Linee con banda upstream che spesso non raggiungono il megabit, richiederebbero non ore, ma settimane per effettuare un backup dei dati. Che fare, quindi, se si appartiene a questa schiera di utenti?
La soluzione è il backup fisico. I sistemi di backup on premise, infatti, sono tutt’altro che in via di estinzione. Anzi, vivono uno dei periodi più innovativi e floridi della storia informatica, e nulla lascia supporre che questa tendenza possa cambiare a breve. L’arrivo di grandissime quantità di dati elaborate in locale, con tecnologie come IoT, 5G ed edge computing, renderà probabilmente ancora più attivo il settore.
Sebbene esistano ancora sistemi a nastro, per una realtà imprenditoriale medio-piccola non sono indicati. I tempi di recupero dei dati sono lenti, e spesso non è possibile fare un recupero selettivo: in altre parole, se abbiamo necessità di recuperare singoli file o cartelle, l’operazione potrebbe essere lenta o quasi impossibile.
La tecnologia di elezione per il target di riferimento sono i sistemi Nas, Network Attached Storage. Sono dispositivi collegati alla rete locale, contenenti uno o più dischi, per accedere e condividere dati.
Andremo a esaminare i Nas con più dischi perché sono in grado di aggiungere livelli di sicurezza ai dati. Quasi tutti i sistemi Nas, infatti possono essere configurati in modalità RAID (Redundant Array of Independent Disks). Grazie a questo sistema è possibile dedicare uno o più dischi contenuti all’interno del Nas a ulteriore “copia di sicurezza” dei dati stessi. Sicuramente una prassi consigliabile e praticamente uno standard de facto. Molto raramente si vedono Nas, quando usati come sistemi di backup, non configurati in questo modo.
Cosa offre il mercato
Esiste una quantità enorme di Nas in commercio; sicuramente consigliabile tuttavia affidarsi a brand affermati. Nessuno affiderebbe una cosa preziosa ad uno sconosciuto, dopotutto, e meno che mai, i propri dati aziendali.
Praticamente la totalità dei prodotti in commercio consente un “backup del backup”: sia nel cloud (con tutti i limiti indicati a inizio articolo) che tramite porta USB. Quest’ultima opzione, inoltre, permette di riporre la copia di emergenza in luogo sicuro, al riparo da eventuali furti, piuttosto che incendi o eventi avversi.
Un pilastro del settore è sicuramente QNAP. Qualche sia la vostra esigenza in termini di storage di rete, se non la trovate a catalogo QNAP, semplicemente non esiste. Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una user interface tanto potente quanto semplice da usare. QNAP NetBak Replicator è anche estremamente performante, segno di un grande lavoro di ottimizzazione da parte del team di sviluppo. I sistemi Turbo NAS di QNAP sono compatibili con tutti i più noti software di backup di terze parti.
TS-231P2. Il primo modello che esaminiamo, è un NAS a due vani, quindi adatto ad un RAID 1. Le prestazioni sono molto alte, grazie al processore da 1,7 Ghz e alla RAM da almeno 1 Gbyte. La possibilità di installare drive di dimensioni generose, oppure dei performanti dischi SSD, permette all’utente di scegliere la soluzione più congeniale. Ci troviamo di fronte ad una proposta perfetta per liberi professionisti, famiglie o utenti molto evoluti, che potranno anche apprezzarne le velleità multimediali.
TS-431P2. Fratello maggiore del TS-231P2, oltre a vantare performance superiori, aumenta di molto la capienza ottenibile, grazie ai 4 vani a disposizione. Come già detto, in presenza di almeno 4 dischi, la configurazione suggerita è il RAID 5. Il TS-431P2 quad-core offre potenti funzionalità hardware tra cui Qfiling (organizzazione automatizzata dei file) e Qsirch (ricerca full-text), che sicuramente rendono più agevole la vita di tutti i giorni.
TS-451+. Anche in questo caso, abbiamo scelto di proporvi anche una unità NAS di fascia leggermente superiore. Processore Celeron a 64 da 2 GHz, e RAM fino a 8 Gnytes, danno ampie garanzie di prestazioni adeguate a quasi qualsiasi utilizzo, e la configurazione RAID 5 tutela i nostri dati da spiacevoli imprevisti.
L a facilità di configurazione, e la rapidità del ripristino file, sono un ulteriore pregio di questo prodotto.
Synology è un continuo innovatore, e spesso è un vero e proprio benchmark di riferimento, anche su soluzioni più gradi di quelle oggetto del nostro articolo.
Uno dei grandi punti di forza di Synology, è l’interfaccia software. il Synology DiskStation Manager infatti è davvero di una facilità disarmante da usare, tramite un normale browser o app da cellulare, e permette di impostare a piacimento numerosi parametri, o anche solo verificare in un lampo lo stato di salute del nostro NAS. Volendo, possiamo perfino creare un cloud domestico, replicando tutte le funzioni dei più famosi cloud pubblici (ad esempio, per fare backup da smartphone o tablet).
Sfruttando la tecnologia di backup incrementale in tempo reale, i dati memorizzati sul PC possono essere inseriti immediatamente nel backup su Synology NAS, utilizzando le ultime risorse di sistema, garantendo un’esperienza in cloud privato protetta e completa. Inoltre, questi prodotti sono compatibili con praticamente tutti i software di backup di terze parti più diffusi in commercio. Symantec, Veeam, Microsoft, Acronis, Apple (con Time Machine), quale che sia il vostro software (se ne avete uno) potere essere quasi certi di non avere alcun problema. Alcune soluzioni, fra le molte possibili.
DiskStation DS218j. Si tratta della proposta più semplice; adatta al singolo professionista, o ambienti domestici, permette di installare due dischi, anche di enormi capacità (fino a ben 28 Tbytes). Vi suggeriamo, in questo caso, la configurazione RAID 1. In pratica, avrete due dischi installati, uno dei quali altro non è che la copia speculare del primo, effettuata automaticamente e con impatto quasi nullo sulle prestazioni. Pur trattandosi di una soluzione entry level, DS218j ha comunque caratteristiche di valore adeguato, e una affidabilità comprovata.
DiskStation DS418j. La prima soluzione a 4 dischi che vi proponiamo. Con questo numero di drive, sicuramente utilizzeremo un RAID 5. Di gran lunga la modalità più usata al mondo consente una buona sicurezza (i dati saranno al sicuro anche in caso di un disco guasto) e minima perdita di spazio utilizzabile (il totale è pari al numero di dischi -1). Un tempo il tallone di Achille erano performance in scrittura, dovendo lavorare su tutti i dischi. Oggi questo problema è presente solo in misura minore, visto l’aumento di prestazioni dei dischi. E virtualmente inesistente, laddove si scegliessero non dischi fisici, ma piuttosto SSD.
DiskStation DS918+. Il livello di questo NAS è oggettivamente piuttosto elevato. Prestazioni altissime (CPU fino a 2.3 GHz, 4 Gby di RAM), velocità in lettura e scrittura ben oltre i 200 MB al secondo (con dischi SSD) ne fanno un compagno di lavoro adatto anche a medie imprese, e un complemento particolarmente indicato a chi necessiti, oltre che di sicurezza, di un flusso dati estremamente performante.
Anche Western Digital, noto produttore mondiale di hard disk, ha una gamma, anche se meno ampia, di Nas. Due esempi:
My Cloud Expert Series EX2 Ultra. Un valido NAS a 2 vani, anch’esso in grado di ospitare hard disk di capienza più che generosa. Il processore dual core da 1,3 Ghz, unitamente ad 1 Gb di RAM, consente al My Cloud Expert Series EX2 Ultra. Il software WD SmartWare Pro è semplice da usare e sicuramente adeguato alla fascia di mercato cui è proposto; garantita la compatibilità con Apple Time Machine.
My Cloud Pro Series PR4100. Saliamo decisamente di livello, e incontriamo un NAS a 4 vani di indubbia qualità, in grado di ospitare fino a 40 Tb di hard disks, sicuramente configurati in RAID 5. Tramite l’app My Cloud, potremo accedere ai dati anche tramite dispositivi mobile. Nonostante sia un NAS di indirizzo professionale, la presenza di un Plex Server integrato ne testimonia la vocazione anche multimediale.
Netgear è un nome altrettanto storico nel mondo dell’informatica, dato che la sua fondazione risale al 1996. L’azienda americana ha il suo core business nei prodotti networking, ma propone comunque una linea dedicata allo storage. Alcune proposte possono sicuramente essere proporzionate al target di riferimento.
RN312. Questo Nas a due bay è, se vogliamo, abbastanza inusuale. Tolti i soli due slot per hard disk, il resto delle caratteristiche sono decisamente più consone a Nas di classe superiore: Processore da 2,1 GHz, 2 Gbyte di RAM, file system BTRFS sono alcuni esempi. Non stupisce, quindi, la chiarissima vocazione al mondo office, con poca o nessuna concessione alle esigenze tipiche delle utenze domestiche.
RN314. A riprova di quanto detto sul modello RN312, ecco il “fratello maggiore” RN314. Da cui differisce essenzialmente per il numero di vani, che qui sono 4. Per il resto, le caratteristiche essenzialmente sono omologhe.
Citiamo anche Buffalo, un altro dei pesi massimi nel settore storage. L’azienda giapponese, infatti, ha una gamma ricca di soluzioni.
TeraStation 3210DN. Il NAS due vani di Buffalo, anche visivamente, è sicuramente robusto. Con un processore da 1.4 Ghz e 1 Gbyte di RAM, sicuramente non lascia nulla al caso per offrire prestazioni adeguate. NovaStor NovaBACKUP Buffalo Edition è un ottimo software di backup, a corredo delle unità di Buffalo da tempo, e molto affidabile.
TeraStation 3410DN. Anche in questo caso, il modello a 4 vani replica le (già eccellenti) doti del fratello minore. La famiglia TeraStation, in generale, ha una spiccata vocazione business. Perfetto per le nostre esigenze; sicuramente non adatto a chi cercasse funzionalità multimediali avanzate (ma non è affatto il suo scopo).