A Milano il Ceo di Microsoft parla a 360° del Web e delle sue evoluzioni. Senza dimenticare Yahoo e Google.
In visita a Milano, in occasione dell’evento “The Next Web Now!”, il Ceo di Microsoft, Steve Ballmer offre agli operatori di settore un’ampia carrellata di ciò che il Web è oggi e cosa è destinato a diventare.
Entusiasta per uno scenario che si presenta oggi più che mai ricco di opportunità, il manager traccia una serie di paradigmi fondamentali per delineare le evoluzioni future.
Non parla di Software as a Service, Ballmer, proponendo in cambio una strategia giocata sulla formula Software + Services, arrivando a prefigurare addirittura una Software + Services Generation nella quale hanno il loro spazio le imprese, i consumatori, gli sviluppatori e i produttori di contenuti e pubblicità.
Parla, soprattutto, di un’intelligenza che dovrebbe sovrintendere l’intera piattaforma di condivisione, alla quale possono accedere in modo trasparente dispositivi di qualunque tipo, dai pc ai telefoni, dalle tv fino alle console di gioco. E che troverà il suo paradigma in quel Live Mesh, di cui si comincia finalmente a parlare e che si traduce concretamente nella possibilità di mantenere automaticamente sincronizzate le proprie informazioni e le proprie cartelle di lavoro ognui qualvolta si accede alla rete, indipendentemente dal dispositivo utilizzato.
Ma al di là degli scenari futuri e futuribili, c’è anche un presente da tenere in considerazione e Ballmer non si sottrae alle domande, incluse quelle, inevitabili, su Yahoo.
Riconosce il buon lavoro di Google, il manager che ironizza sul voler garantire alla rivale un’adeguata “competition“. In questo scenario si colloca la proposta di acquisizione di Yahoo: “Quel che conta, per noi, non sono la mail, le foto, la ricerca. L’advertising è il punto cruciale del nostro interesse” e riafferma quanto sostenuto ieri, dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali di Yahoo: “Se va in porto bene, altrimenti noi proseguiremo per la nostra strada“.
In ogni caso, tiene a precisare, “non abbiamo alcuna intenzione di cambiare la nostra strategia. Semmai Yahoo ci serve per accelerarla“. Guai, dunque, a chi parla di “replacement“.
Fanta-economico il suggerimento di guardare a Google, invece che a Yahoo: “Costerebbe troppo per entrambi e poi credo che gli organismi regolatori avrebbero qualcosa da ridire“.
Molto più reali sono i focus sull’advertising on line e sulla necessità di renderli molto più rilevanti anche per gli utenti: “Nessuno si stupisce se in televisione, per ogni ora di trasmissione passano dieci minuti di pubblicità, ma il navigatore impazzisce se sulla pagina che sta navigando gli compare un messaggio pubblicitario. E’ evidente che molto c’è da lavorare in quella direzione“.
Non nicchia sul digital divide, ma tenta una rifocalizzazione: “In certe aree geografiche il problema non è il costo dei pc. I reali problemi sono quelli infrastrutturali: manca l’energia elettrica, mancano i collegamenti Internet, c’è troppa polvere. Allora possiamo anche ribassare ulteriormente i prezzi dei pc, ma non risolviamo i problemi di fondo“.
Non trova strano pensare a Windows anche sulle lavatrici, Ballmer, e risponde esplicitamente a Gartner che la scorsa settimana aveva parlato di un rischio collasso per il sistema operativo Windows: “In una visione a lungo termine può darsi. Ma noi evolviamo a insieme agli scenari“.