Intenta a consolidare i sistemi e a ridurre i costi ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, ha scelto di migrare le proprie applicazioni finanziarie in un nuovo ambiente SUSE Linux.
Obiettivo: raggiungere i massimi standard di efficienza nelle operazioni svolte tagliando costi non strettamente correlati con lo sviluppo di strutture aerospaziali utili a mantenere l’Europa all’avanguardia rispetto al resto del mondo.
Da qui la scelta di Mauro Del Giudice, Application Infrastructure Service Manager di ESA, di massimizzare l’efficienza del reparto finanziario dicendo addio ad applicazioni in larga maggioranza bassate su SAP ed eseguite in un ambiente eterogeneo composto da sistemi operativi differenti, per dare il benvenuto a un consolidamento e a un’armonizzazione completa dell’intero sistema fornendo alle 4mila persone dello staff finanziario “la miglior tecnologia possibile per effettuare le operazioni quotidiane, dalla fatturazione alla contabilità fino ai pagamenti dei fornitori”.
SUSE Linux Enterprise Server for SAP Applications e oltre
Valutati con SAP tutti i sistemi operativi presenti sul mercato, la scelta è caduta sulla piattaforma SUSE Linux Enterprise Server verso la quale sono state fatte migrare tutte le applicazioni finanziarie, anche non SAP.
Pur non considerate strettamente mission-critical, le applicazioni finanziarie di ESA sono ora virtualizzate, mentre il ciclo di vita dei server Linux installati è demandato a SUSE Manager, che l’Agenzia ha scelto di implementare insieme a SUSE Linux Enterprise Server Priority Support, grazie al quale è sempre a disposizione un supporto di classe enterprise integrato per l’intero stack SAP.
Una strategia utile, secondo Del Giudice, per poter contare “contare su un’assistenza specializzata e sul lungo termine anche per le versioni del software SAP diverse da quelle attuali”.
-40% i costi di manutenzione
L’implementazione di SUSE come sistema operativo principale ha, inoltre, permesso a ESA di consolidare le operazioni finanziarie tagliando del 40% i costi di manutenzione. In aggiunta, l’eliminazione di circa 150 server fisici sostituiti da un sistema completamente virtualizzato di 500 server in funzione su hardware x86 ha permesso di ridurre i costi energetici e di raffreddamento di un ulteriore 10 per cento.