Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera preliminare al Decreto legislativo correttivo del Jobs Act per quanto riguarda la norma che introduce l’obbligo, per i committenti, imprenditori non agricoli o professionisti, che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio, di comunicare alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante Sms o posta elettronica, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione di lavoro accessorio, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione. I committenti imprenditori agricoli invece sono tenuti a comunicare, nello stesso termine e con le stesse modalità di cui al primo periodo, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento a un arco temporale non superiore a 7 giorni. “La misura che consente una piena tracciabilità dei voucher – afferma il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti – conferma il nostro impegno a combattere ogni forma di illegalità e di precarietà nel mercato del lavoro e a colpire tutti i comportamenti che sfruttano il lavoro e alterano una corretta concorrenza tra le imprese”.
“Alla misura approvata – aggiunge Poletti – affiancheremo un aumento dei controlli specifici, grazie alla razionalizzazione delle attività ispettive resa possibile dalla costituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro e, in caso di violazione degli obblighi di comunicazione, applicheremo la medesima sanzione prevista per il lavoro intermittente, da 400 a 2.400 euro per ciascun lavoratore per cui venga omessa la comunicazione”.