Aiutata anche dalla debolezza del dollaro, la società mette a segno crescite a due cifre in molti segmenti di attività e alza le stime sull’intero anno.
Nel secondo trimestre dell’esercizio fiscale in corso, Ibm ha registrato un fatturato di 26,7 miliardi di dollari e utili per 3,7 miliardi, pari a tre dollari per azione, in crescita del 12 per cento anno su anno.
Grazie anche alla debolezza del dollaro, i risultati portano la società ad alzare le stime per l’intero esercizio, con una previsione di chiusura d’anno con utili per 13,25 dollari per azione.
A guidare la crescita della trimestrale il comparto software: bene tutta l’area delle analytics, mentre sul fronte cloud la società si attende un raddoppio entro la fine dell’anno.
Il fatturato relativo a questo segmento di attività si attesta a 6,2 miliardi di dollari, in crescita del 17% anno su anno, mentre la sola area middleware, che include WebSphere, Tivoli, Lotus e Rational, registra un incremento del 21% a 3,9 miliardi di dollari.
Il segmento servizi ha a sua volta registrato un incremento del 10% anno su anno: i servizi tecnologici crescono dell’11% a 10,2 miliardi di dollari, i business service del 9% a 4,9 miliardi e i global service chiudono a 2,2 miliardi di dollari.
Quanto all’hardware, cresce complessivamente del 17% a 4,7 miliardi con un utile di 393 milioni di dollari. Bene sia il fronte System z, sia il fronte Power system.