Una buona trimestrale, condizionata da nuovi contratti e dalle acquisizioni dei mesi scorsi. L’hardware rallenta un po’.
Nel quarto trimestre dell’esercizio appena concluso, Ibm ha registrato un
fatturato di 26,3 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 24,4 miliardi del
pari periodo dell’anno precedente.
Gli utili sono a loro
volta passati da 3,19 a 3,54 miliardi di dollari, vale a dire da 1,99 a 2,31
dollari per azione.
Tutti questi dati risultano al di
sopra delle previsioni degli analisti di Thomson First Call, che giudicano
complessivamente positiva la trimestrale, anche se meno soddisfacente di quanto
sperato sul fronte hardware. Qui la società ha in effetti messo a segno una
crescita contenuta da 6,9 a 7,2 miliardi di dollari.
Nel periodo in esame Ibm ha continuato a potenziare le
proprie attività nell’ambito software, in linea con quella strategia che lo
scorso anno l’ha vista acquisire 11 aziende tra le quali Internet Security
Systems e FileNet.
Per il comparto, che rappresenta
pressappoco il 20% delle vendite complessive, si parla di una crescita del 15%
da 4,9 a 5,65 miliardi di dollari.
Bene anche l’area dei servizi, che mostra segni di ripresa rispetto al passato grazie all’acquisizione di impotanti contratti in Germania da parte di Vodafone e delle Forze Armate.
Si parla in ogni caso di un fatturato di
12,8 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 12 miliardi del pari periodo
dell’anno precedente.