Adottare le giuste best practice produce un risparmio nei costi di gestione It e consente alle applicazioni critiche di essere più rispondenti alle esigenze di business, più semplici e meno costose da gestire e manutenere.
Lo dicono i risultati di uno studio approfondito condotto da Capgemini che, nel corso degli ultimi cinque anni, ha analizzato 67mila applicazioni provenienti da oltre 100 portafogli di gruppi multinazionali appartenenti a 13 diversi mercati, elaborando oltre un milione di data point.
Ne esce un quadro in cui, adottando una combinazione di best practice nella gestione delle applicazioni, si possono totalizzare risparmi nell’It nell’ordine del 37% convertibili in investimenti per la trasformazione digitale.
Non solo.
Secondo quanto pubblicato all’interno di “Best Practices for Mastering IT performance”, adottare best-practice in grado di garantire qualità nel processo di demand management potrebbe far risparmiare fino al 5% dei costi di gestione, mentre la qualità nell’individuazione delle soluzioni applicative potrebbe ridurli fino al 10 per cento.
Non a caso, l’80% delle applicazioni critiche delle organizzazioni best-in-class analizzate nel report di Capgemini è caratterizzata da una buona demand quality, mentre per le altre organizzazioni è solo del 48%, mentre i benefici che si possono ottenere in ambito portfolio management riguardano principalmente la riduzione del rischio e un 4% di risparmi medi attesi sul costo totale di possesso legato alla gestione della “long tail” di piccole applicazioni.
Da qui l’evidenza di come, all’interno delle organizzazioni best-in-class, ossia dotate di un’It capace di produrre sia efficienza di costi sia valore per il business complessivo, l’industrializzazione è un elemento centrale in cui i risparmi attesi da best practice sono in media del 18% e di come la principale sfida dei Cio, in relazione alla gestione di sistemi legacy, passa dal dimostrare che i benefici di un solido modello industrializzato favoriscono l’adozione di tecnologie innovative e generano un significativo valore di business per le organizzazioni.
Perché ciò avvenga, occorre fare leva sulle aree del Demand Management, dell’Application Portfolio Management e dell’Operating Model.
Ma mentre la prima è la più importante perché definisce quali siano le applicazioni che vanno a costituire il portafoglio, la seconda area misura gli step che le organizzazioni best-in-class devono attuare per gestire i loro portafogli applicativi in modo attivo ed efficace lasciando all’ultima struttura organizzativa la gestione delle attività legate al portafoglio di applicazioni.
Il tutto coadiuvati da un approccio di valutazione veloce sviluppato da Capgemini e basato sui fatti, per aiutare le organizzazioni It a confrontarsi con benchmark relativi al loro contesto e a costruire un piano di trasformazione pragmatico per affrontare le nuove sfide.
In tal senso l’Economic Application Portfolio Management realizzato indirizza sia il portafoglio di applicazioni sia il modello operativo per identificare azioni concrete, volte a realizzare ottimizzazioni e a quantificarne i risparmi ottenibili.