Incontrando Claudio Mignone, responsabile della filiale italiana di Polycom a pochi giorni dall’aquisizione da parte di Mitel, è inevitabile chiedergli un commento a caldo sulla notizia, di cui comunque i mercati da qualche mese parlavano.
“Al di là degli aspetti economici – è la risposta – quel che balza subito all’occhio è che l’azienda raggiunge un respiro più grande e completo sia in termini di organizzazione sia in termini di offering. L’aspetto interessante è l’integrazione delle due offerte e delle due aziende, con pochissimi ambiti di sovrapposizione”.
Secondo Mignone, poi, il fatto che l’azienda diventerà una realtà da 7.700 dipendenti, unito all’impegno di mantenere il brand Polycom, garantirà maggiore copertura e un portafoglio più ampio di soluzioni.
“Polycom e Mitel hanno uno storico diverso e integrabile: il mondo Smb per Mitel, cui si aggiunge il posizionamento enterprise di Polycom. Parimenti, è complementare anche la nostra presenza sui service provider”.
Collaborazione a otto mani
L’occasione da cui è scaturito l’incontro con Claudio Mignone nasce dalla volontà di fare il punto sul programma Better Together on Collaboration, che vede la presenza, insieme a Polycom, di partner come Microsoft, Hewlett Packard Enterprise e Plantronics.
Le quattro aziende hanno messo a fattor comune le proprie competenze per sviluppare una soluzione completa di network collaboration: Microsoft Skype for Business e l’integrazione con Office 365, Plantronics la sua offerta di cuffie e mobile audio, HPE tutta la parte infrastrutturale e di networking, Polycom le soluzioni audio e video, integrate sia con Skype for Business sia con Office 365 in cloud.
Tutta l’offerta viene veicolata via distributore ed Esprinet rappresenta il punto di collegamento con il mondo dei partner.
“Uno dei problemi del passato – spiega Mignone – era dare ai rivenditori un unico punto di contatto per avere accesso a soluzioni tecnologiche molto diverse tra loro. Better Together on Collaboration è un esempio di come si possa superare questo impasse”.
L’iniziativa è una best practice solo italiana che sembra raccogliere l’interesse da parte degli operatori, in particolare i partner Gold di Microsoft e Silver di HPE e in generale a quelle realtà interessate allo sviluppo dello smart working.