Bevilacqua (Cisco): basta con i progetti pilota

David Bevilacqua, Vice president South Europe di Cisco Systems, parla di agenda digitale e dei ritardi del Paese. E lancia la sua provocazione.

Mette il dito sulla piaga, David Bevilacqua, Vice President South Europe di Cisco Systems.
Intervenendo all’incontro di presentazione dei dati dell’indagine commissionata da Cisco a Ispo sulla percezione e la conoscenza che gli italiani hanno dell’Agenda Digitale, il manager sottolinea: ”Perché la conoscenza dei temi e dei benefici dell’Agenda Digitale siano percepiti correttamente da tutti, bisognerebbe parlarne e parlarne bene. Bisognerebbe parlare dei benefici di Internet, spiegare come cambia la vita delle persone, analizzare le opportunità in ottica positiva. Invece, il poco spazio che il tema ha sui media lo ha nelle accezioni più negative: dalla pedofilia alla violazione della privacy”.

Ne fa un problema culturale, Bevilacqua, e c’è rammarico nelle sue parole, quando ricorda di come 12 anni fa l’Italia non fosse certo fanalino di coda su fibra e Adsl. Erano gli anni in cui dagli Stati Uniti si acquisivano gli asset di Pirelli Optical, ma ora: ”In questi 12 anni niente di quel che si è speso e che ha contribuito a generare il debito pubblico è andato sulle infrastrutture. E questo ritardo si percepisce: gli investimenti stranieri in Italia sono inevitabilmente diminuiti”.

Ci sono vizi di fondo e Bevilacqua li mette sotto il riflettore: ”In Italia si discute troppo. Prima erano le architetture, poi la priorità tra servizi e rete”, adesso che Governo ha messo al centro dell’attenzione lo sviluppo digitale sarebbe il caso di svincolarsi dalle prese di posizione di schieramento.
Quando in Italia si sono fatte le autostrade, non ci si è domandati se c’erano abbastanza macchine che vi circolassero: lo si è fatto perché era un investimento importante per il Paese: perché non dovrebbe valere lo stesso principio per la banda larga?”.
Pensa a uno sviluppo omogeneo che interessa tutto il Paese, il manager, che superi anche il concetto delle aree a fallimento di mercato.
Pensa, soprattutto, a un percorso di formazione e creazione di cultura che guardi non semplicemente alle scuole, ma soprattutto a quella porzione rilevante della popolazione che ancora si forma e si informa sui media tradizionali.

E poi invoca il salto di qualità.
Certo, l’Agenda Digitale è importante, le Smart City posso essere best practice, ma, per favore, basta con i progetti pilota.
I progetti pilota, bolla senza mezzi termini il manager, sono stati la causa dei ritardi del Paese.
”Alla Pubblica Amministrazione chiedo che si lavori su progetti che abbiano respiro nazionale, non più su progetti pilota che restano lettera morta. Ogni player ha una storia bellissima da raccontare, ma tutte si fermano alla prima fase. Se, nel mio ruolo internazionale, mi si chiede di presentare cinque casi pilota in Europa, tre li trovo sicuramente in Italia. Ma dopo la sperimentazione, ci ritroviamo con qualche panchina intelligente o qualche semaforo intelligente, senza opzioni di sviluppo futuro”.

Certo, Expo 2015, nella cui realizzazione Cisco è fortemente coinvolta, offre spunti per l’appello: ”Siamo in presenza di un evento di importanza internazionale, attraverso il quale rilanciare la cultura digitale. Deve diventare un evento che trasforma Milano, uscendo dal perimetro fieristico e dal lasso di tempo semestrale”.
Con progetti concreti, non con pilota.

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