I big data rappresentano una formidabile forza motrice per innumerevoli organizzazioni. Quali sono i dati di maggior valore? Senza dubbio quelli inerenti alle persone fisiche.
Si tratta di un bacino di informazioni preziose, quasi indispensabili per lo sviluppo di strategie di business efficaci, soprattutto nell’economia post-Covid.
Tuttavia, proprio per il loro grande valore e legame con l’individuo, i big data si prestano a riflessioni profonde e per molti versi indispensabili. Sono tre i punti fondamentali che abbiamo voluto evidenziare.
La trasposizione digitale di un individuo richiede che venga garantita la sua “integrità digitale”. Si tratta di una forma di rispetto morale; inoltre è innegabile che vi siano anche potenziali risvolti legali anche alla luce del GDPR.
La qualità dei dati è un altro punto fermo in una big data strategy. È evidente che un database scarsamente affidabile risulti quasi privo di valore. Certamente nessuna società baserebbe le proprie strategie su dati inaffidabili.
Il terzo pilastro, senza il quale nulla sarebbe possibile, è la sicurezza del dato.
Una sicurezza che va intesa nella sua accezione più ampia. Le organizzazioni devono garantire il rispetto delle normative vigenti, prima di tutto. Inoltre, i data breach sono in costante aumento: la cybersecurity è chiaramente parte della sicurezza. Infine, i dati vanno tutelati anche con adeguate policy di backup e strategie di ridondanza: un fattore da non sottovalutare per tutti i data center e per le aziende che ne fanno uso.
Ne abbiamo parlato con Fabio Testa, Head of Data & Intelligence di Minsait in Italia
Qual è la posizione di Minsait su questi tre pilastri dei big data?
È importante aprire una riflessione sui Big Data, in particolare nell’attuale periodo storico in cui la transizione digitale accelerata dalla pandemia ci sta portando sempre più verso una Data Economy. È indubbio che i Big Data rappresentano oggi più che mai uno strumento molto potente nelle mani delle organizzazioni, e un loro utilizzo strategico può far guadagnare alle aziende un enorme vantaggio differenziante in chiave business.
È cruciale però che le organizzazioni facciano affidamento su dati di qualità, con due caratteristiche in particolare: l’esclusività, ovvero, l’utilizzo di dati ai quali non hanno accesso altre imprese; e la specificità dei dati relativi a potere di acquisto, abitudini, preferenze, gusti, ecc. che, sempre nel rispetto della privacy e delle normative vigenti, completano le informazioni su un profilo cliente.
Dati esclusivi e specifici rappresentano uno strumento importante per riuscire ad anticipare trend di mercato, per diventare first mover o per individuare le strategie più efficaci da portare avanti nel proprio business. Ma oltre ad avere database di dati di qualità è importante sapere estrarre da questi informazioni di valore per guadagnare un vantaggio competitivo. Infatti, per fare un esempio, attraverso l’applicazione di tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, il Deep Learning e la Computer Vision è possibile monitorare grandi moli di dati, anche in tempo reale, per anticipare eventuali criticità, studiare il comportamento dei consumatori oppure individuare trend di mercato.
Gli impatti sul business dell’uso intelligente dei dati sono sorprendenti. Secondo le nostre stime, basate su numerosi casi d’uso, l’applicazione della data intelligence all’ottimizzazione delle campagne di marketing – attraverso esercizi di customer analytics, micro-segmentazione e ottimizzazione del mix di investimenti pubblicitari – può generare un incremento delle vendite tra lo 0,5% e il 3%. Questo aumento commerciale può anche raggiunge l’1,5% se applicato al miglioramento del business fisico e della forza vendita.
Analogamente, la valorizzazione dei dati nello sviluppo di nuovi prodotti sempre più personalizzati può determinare un incremento delle vendite fino al 2,5%, mentre la creazione di sistemi di pricing dinamici e intelligenti, adattabili in tempo reale, può generare incrementi delle vendite fino al 3,8%.
In questo scenario dalle straordinarie potenzialità, un tema delicato è sicuramente quello relativo alla sicurezza digitale dei dati. Secondo il Rapporto di Minsait sulla Digital Maturity in ambito Cybersecurity, il 56% delle aziende non ha una strategia di cyber-sicurezza ben definita e, nonostante l’aumento delle minacce (il Politecnico di Milano riporta che nell’ultimo anno il 40% delle grandi aziende italiane ha subito un aumento di attacchi informatici), il 90% delle aziende non utilizza le tecniche di Cybersecurity più avanzate, essenziali per avere una protezione completa. La sicurezza digitale dei dati e degli asset informatici delle aziende è un fattore assolutamente centrale e non trascurabile, addirittura può diventare un fattore abilitante per il business perché aggiunge alla propria proposta di valore un layer differenziante di sicurezza per i clienti e i cittadini.
Come realtà leader di settore, Minsait gioca un ruolo di primo piano nell’accompagnare innumerevoli organizzazioni nel percorso verso l’utilizzo dei big data. Con quali strumenti e soluzioni tecnologiche supportate le organizzazioni?
Per permettere ai nostri clienti un utilizzo a valore dei Big Data, proponiamo approcci progettuali che prevedono investimenti progressivi con creazione di valore incrementale includendo sempre la componente di governo end-to-end del dato. Un esempio da citare è quello di un nostro cliente Acea, primario player nel mondo Energy e Utility, per il quale abbiamo messo in opera un approccio progettuale che unisce la creazione governata dell’Enterprise DataLake omnicomprensivo di tutti i dati dell’azienda (finanziari, clienti, consumi, comportamenti, asset, operazionali, ecc.). I dati sono di volta in volta attivati su use cases che fanno leva sull’utilizzo dei dati per ottenere un vantaggio competitivo.
Minsait ha una proposta differenziale nel campo del Cloud-Data per accompagnare aziende e organizzazioni nella loro transizione al cloud, dalle migrazioni di infrastrutture allo sviluppo di applicazioni core cloud-native. La società segue un approccio end2end, basato su alleanze strategiche con i principali hyperscalers e cloud providers, che coniuga una solida e provata conoscenza verticale dei processi critici di ogni azienda e del valore dei dati attraverso modelli avanzati di intelligence, al suo portafoglio Onesait di soluzioni digitali proprietarie, con l’obiettivo di fornire agilità ed eccellenza operativa alle aziende e garantire la conformità con i più alti livelli di sicurezza, privacy e sovranità delle informazioni.