Dopo l’allarme dell’AgCom la scorsa settimana, Alberto Bevilacqua, carrier relationship manager, ne analizza le ragioni e parla di un possibile approccio differente.
La scorsa settimana Corrado Calabrò, presidente dell’AgCom, aveva lanciato l’allarme. Volutamente provocatorio, aveva sostenuto che il proliferare di dispositivi e applicazioni mobili potrebbe presto portare all’esaurimento della banda disponibile.
Fondato o meno che sia l’allarme, a Calabrò va riconosciuto il merito di aver sollevato il problema, sollecitando maggior banda disponibile in tempi rapidi.
A una settimana di distanza, calmate le acque e soprattutto messe a tacere le reazioni polemiche delle prime ore, sul tema sceglie di tornare BlackBerry, intenzionata a raccogliere lo spunto di riflessione offerto dall’AgCom.
”Va detto – racconta Alberto Bevilacqua, carrier relationship director in Rim Italia- che il tema dell’impiego di banda trova un’azienda come Rim molto sensibile. Fa parte della nostra storia”
In effetti, BlackBerry nacque come sistema di paging in Canada, vale a dire come servizio attraverso il quale informare chi non disponeva di un dispositivo mobile sulle chiamate perse nei periodi di assenza dalla postazione d’ufficio.
Su questo servizio, poco dopo, l’azienda decise di integrare anche un sistema di messaggistica che dunque doveva funzionare su un sistema con una ”scarsità di banda drammatica”.
”In poche parole – prosegue Bevilacqua – il sistema doveva stare in piedi su una banda molto ridotta e doveva utilizzare pochissima batteria, dal momento che i primi dispositivi funzionavano con pile alcaline. Ecco perché il tema dell’utilizzo di risorse è nel nostro Dna: fin dall’inizio ci siamo dovuti confrontare con la necessità di sviluppare soluzioni in grado di operare in ambienti difficili, sia in termini di banda, sia in termini di consumo energetico e che dunque richiedevano molta attenzione agli aspetti legati all’efficienza”.
Come si coniuga dunque la storia di Research In Motion con la situazione attuale nel mondo delle comunicazioni fisse e mobili? Bevilacqua sottolinea come l’incremento del flusso dei dati sulle reti fisse, legato sia alle esigenze delle attività legate all’Ict, sia a nuovi bisogni legati allo streaming o ai social network, si sia in poco tempo esteso anche agli ambienti mobile e in particolare al mondo degli smartphone.
”Non parliamo solo di ambienti business. Non possiamo dimenticare che anche nel consumer proliferano applicazioni e applicativi. Di fatto gli utenti si aspettano di trovare sui loro smartphone ciò che hanno sui loro desktop. E questa proliferazione non può non avere effetti anche sull’impiego di banda”.
La situazione, sostiene Rim, non è critica oggi, ma potrebbe diventarlo in prospettiva, se è vero che gli analisti prevedono che entro il 2014 la domanda di banda potrebbe superare la disponibilità della banda stessa.
E’ dunque corretto porre la questione sul tavolo, prefigurando fin d’ora le possibili risposte.
”Certo, ci sono gli investimenti tecnologici, bande da liberare, reti fisiche da realizzare: ma non si può dimenticare che richiedono tempo e denaro. Ci sono le tecnologie di quarta generazione, WiFi, WiMax e soprattutto Lte, che permetterà la realizzazione di reti più veloci e con più banda, ma che richiede densità di celle molto superiore rispetto all’Umts”.
Ed è proprio in questo scenario, ricco di pro e contro, ma soprattutto giocato su tempi di realizzazione piuttosto lunghi, Rim costruisce la sua proposta, che si riassume in una parola chiave: efficienza.
”E’ fondamentale migliorare l’efficienza dei servizi che transitano sulla rete e l’efficienza tecnica dell’infrastruttura. Questo significa integrare cifratura e compressione dei dati. Significa risparmiare banda e mettere ancora più intelligenza nei server che gestiscono la rete. Il server BlackBerry, ad esempio, sa quale è la risoluzione del display sul quale verranno visualizzate le informazioni e ne ottimizza di conseguenza dimensioni e peso. Ecco perché il browsing con BlackBerry occupa circa un terzo della banda utilizzata dai nostri concorrenti”.
Non solo. C’è anche un altro aspetto sul quale Rim intende focalizzarsi ed è il mondo delle applicazioni.
In questo caso, il tema più volte ripetuto dall’azienda è quello delle cosiddette SuperApp, sviluppate utilizzando le Api della tecnologia BlackBerry e fortemente integrate nel software del dispositivo.
”Compressione, risparmio di banda, ottimizzazione: sempre le stesse parole d’ordine, fondamentali anche quando si parla di applicazioni”.