Pronto il lancio del tablet di Rim. Le partnership italiane, i prezzi e le attività della comunità degli sviluppatori.
Dopo aver annunciato, alla fine della scorsa settimana, che la fase del lancio internazionale del nuovo PlayBook avrebbe preso il via entro la metà del prossimo mese di luglio, Research in Motion spinge sull’acceleratore e rende noto che il debutto del suo tablet in Italia parte già da domani.
Il device verrà commercializzato grazie a una serie di intese con i principali retailer attivi sul territorio nazionale, Fnac, Mediamarket, con le insegne Media World e Saturn, Mondadori, e Unieuro e a un accordo con Esprinet che lo proporrà invece al canale dei rivenditori.
PlayBook, che dovrebbe debuttare con un corredo di circa 4.000 applicazioni già disponibili, verrà venduto a 479 euro nella versione da 16 Gb, 579 euro nella versione a 32 Gb e 679 euro nella versione a 64 Gb.
In occasione di questo lancio, abbiamo contattato Alberto Bevilacqua, Carriers Manager in Rim Italia, per cercare di capire come l’azienda stia lavorando in questo momento con la comunità degli sviluppatori e con quale interesse il nuovo dispositivo sia stato accolto.
Bevilacqua parla di un rapporto ”in grande fermento” con la comunità degli sviluppatori, incontrata sia alla fine del mese di maggio in occasione della terza edizione di WhyMca, la due giorni milanese dedicata agli sviluppatori mobile, sia nei giorni scorsi proprio per parlare delle prospettive di sviluppo e delle opportunità legate al nuovo PlayBook.
Secondo Bevilacqua, fenomeni quali la consumerizzazione dell’It, l’incremento nella domanda e nelle vendite di smartphone, il crescente interesse nei confronti delle app, sta ”portando alla luce una generazione di nuovi sviluppatori, alcuni con un approccio al mercato già strutturato, altri più indipendenti, con i quali è fondamentale relazionarsi”
Da anni BlackBerry ha attivato un programma specifico dedicato agli sviluppatori, il BlackBerry Alliance Program, ”al quale aderiscono realtà strutturate, Isv impegnati sulla nostra piattaforma. È una comunità numerosa e attiva, nella quale rientrano anche una cinquantina di aziende italiane”.
Ai membri dell’Alliance Program, Rim non solo consente di ricevere in anteprima i prodotti, ma garantisce consulenza tecnica in fase di sviluppo, l’utilizzo del brand, un engamenet su progetti specifici, la possibilità di caricare le applicazioni su AppWorld, visualizzandole poi nel carosello iniziale del marketplace.
”Interessante è però il fatto che stanno crescendo anche gli sviluppatori singoli. Anche in Italia, ad esempio, ha preso vita un BlackBerry Developer Group, gestito direttamente da uno sviluppatore itaiano”.
Ed è proprio per mantenere ben saldo il contatto con questo mondo, che Rim intende portare anche in Europa il suo BlackBerry Developer User Group, l’evento che si svolge ogni anno a settembre a San Francisco, con una edizione made in Europe prevista per il prossimo mese di febbraio.
”La vera novità che proponiamo oggi ai nostri sviluppatori sta nella possibilità di lavorare non solo indirizzando sia il mondo business sia il mondo consumer, ma soprattutto di farlo in un’ottica di ecosistema, lavorando sia sulle tradizionali piattaforme smartphone sia sul nuovo tablet”.
Nei confronti del nuovo PlayBook, secondo Bevilacqua, l’approccio degli sviluppatori può definirsi ”costruttivamente critico” e il rilascio di un nuovo Sdk la scorsa settimana è probabilmente la testimonianza reale di quanto la community riesca a farsi ascoltare.
Con PlayBook oggi Rim gioca la carta della compatibilità: ”Oltre alle applicazioni native per il sistema operativo Qnx, PlayBook supporta Html 5 e Flash nella versione full. Questo significa che gli sviluppatori che abbiano realizzato applicazioni per queste piattaforme possono effettuarne il porting in tempi davvero rapidi”.
Dopo l’estate, poi, verrà rilasciato Android Player per PlayBook, che sfruttando le librerie di Qnx consentirà il porting di applicazioni Android e i tool per portare sulla nuova piattaforma anche le applicazioni precedentemente sviluppate per BlackBerry Os.
”Ma non è tutto – conclude Bevilacqua – . Ai membri dell’Alliance viene data la possibilità di accedere alla nuvola BlackBerry, sia Bes, sia Bis, sfruttandone le funzionalità di push e di sincronizzazione. La nuvola, così, diventa il motore che dà valore alla proposition del partner”.
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