L’Unione europea contro i furbetti del contachilometri. La Ue ha prodotto un report dove esamina la situazione delle frodi nel mercato delle auto usate. La manomissione del contachilometri, spiega il rapporto, è una pratica scorretta che comporta una manipolazione non autorizzata delle letture del chilometraggio mostrate dalle auto.
Le stime dell’entità del fenomeno variano notevolmente da uno Stato membro all’altro (da 10% a oltre il 50% del numero totale di autovetture commercializzate sui mercati dei beni di seconda mano).
Il problema è ancora più rilevante nel commercio transfrontaliero di veicoli usati. Ciò è dovuto principalmente alla mancanza di una cooperazione efficace a livello sovranazionale e a uno scambio insufficiente di informazioni sulle letture del chilometraggio degli odometri (parte del meccanismo di contachilometri e tassametri) nei veicoli scambiati tra Stati membri. Si stima che le automobili con contachilometri modificati rappresentino tra il 30% e il 40% del numero totale di veicoli oggetto di scambi transfrontalieri.
I rischi della manomissione del contachilometri
Nella sola Ue, le perdite derivanti dallo smantellamento del chilometraggio dei veicoli sono stimate a diversi miliardi di euro l’anno. Inoltre, la manomissione del contachilometri ha profonde ripercussioni negative sulla sicurezza degli utenti della strada e sull’ ambiente. In pratica ciò significa che le automobili, che sono state pesantemente utilizzate e soggette a forte usura, sono vendute a prezzi superiori al loro valore reale. A peggiorare la situazione, queste automobili incontrano problemi tecnici più frequenti del previsto e ottengono risultati peggiori in termini di inquinamento e norme sulle emissioni.
Oltre agli obblighi derivanti dalla legislazione comunitaria summenzionata, alcuni Stati membri hanno deciso di introdurre misure supplementari per ridurre al minimo le manipolazioni degli odometri. Belgio e Paesi Bassi sono stati i Paesi che hanno agito con maggiore efficacia. In Belgio, l’attuazione del sistema “Car-Pass” ha contribuito in modo sostanziale all’eliminazione quasi totale della manomissione del contachilometri sul mercato interno.
Secondo i dati di Car-Pass vzw, la percentuale di manipolazioni non autorizzate dei valori degli odometri nelle autovetture immatricolate in Belgio è scesa dall’ 8,6% nel 2006 allo 0,2% già dopo due anni, rimanendo sostanzialmente invariata fino al 2016. Analogamente, il sistema olandese Nationale AutoPas (Nap) ha portato a sostanziali riduzioni delle manipolazioni degli odometri, che nel 2016 rappresentavano solo l’1% del totale dei veicoli usati commercializzati sul mercato interno. Ispirandosi alle esperienze del Belgio e dei Paesi Bassi, in Slovacchia dovrebbe essere adottata una nuova legislazione che dovrebbe entrare in vigore entro marzo 2018. Da quando Belgio e Paesi Bassi hanno iniziato a scambiarsi i dati relativi alle letture del chilometraggio dei contachilometri dei veicoli usati scambiati tra i due paesi il dato è ulteriormente sceso.
I vantaggi della blockchain
Tuttavia i sistemi basati su registrazioni di database, come Car-Pass sono talvolta oggetto di critiche in quanto non garantiscono una protezione di alto livello dei dati del proprietario. Ciò rappresenta un grave ostacolo nei paesi in cui vigono leggi severe sulla privacy (Germania). Un altro inconveniente di questo approccio è che l’intervallo di tempo tra le letture del chilometraggio (cioè tra l’immatricolazione di un’automobile nuova e il suo primo tagliando o tra due tagliandi successivi) può variare di diversi anni.
La Ue è convinta che tramite la tecnologia il fenomeno possa essere praticamente eliminato e fra le soluzioni prese in esame parla anche della blockchain. L’applicazione di questa tencologia, spiega il report, può rappresentare un’altra soluzione potenziale da applicare per combattere la manomissione del contachilometri
La tecnologia blockchain attualmente proposta dall’industria automobilistica e elettronica permetterebbe di scaricare i dati del chilometraggio e del Gps dai veicoli e di fissarli su un “registro digitale. La crittografia fornirebbe agli utenti un elevato livello di protezione, integrità e controllo dei dati. La frequenza di registrazione dei dati nel sistema può essere modulata in base alle diverse esigenze e le informazioni possono essere costantemente validate con i dati Gps. Alla fine, questa tecnologia faciliterebbe anche la certificazione dei dati e potrebbe essere supportata dallo sviluppo di un concetto di auto collegate in cui tutti i dati rilevanti del veicolo possano essere consultati a distanza.