Alla vigilia del lancio di Surface Pro in Italia parla il direttore della Divisione Windows di Microsoft Italia. I prodotti, i canali, le strategie. E un piccolo sfogo finale.
L’imminente lancio di Surface Pro sul mercato italiano ci offre l’occasione per verificare insieme a Claudia Bonatti, Direttore della Divisione Windows in Microsoft, l’impatto sul nostro mercato non solo del primo tablet made in Redmond, ma anche di tutta la proposta Windows 8.
”Mi sembra importante ribadire ancora una volta – è l’esordio di Bonatti – che il lancio di Surface è per Microsoft un progetto di lungo termine, che prevede la costruzione di un lineup articolato nel tempo”.
Nessun ballon d’essai, dunque: per questo anche l’introduzione nei diversi Paesi è stata scaglionata nel tempo.
”Non solo. Anche l’introduzione sui diversi canali è stata improntata alla gradualità. Vendere hardware ha un impatto logistico importante, per questo abbiamo dovuto e voluto effettuare una scelta”.
Per questo motivo la priorità è stata data inizialmente al canale retail e agli operatori del consumer, con la consapevolezza che questa scelta avrebbe in qualche misura limitato l’accesso al prodotto alle grandi aziende.
”In realtà – precisa Bonatti – il nostro canale online serve sia il consumer sia il mondo business ed è altrettanto vero, anche se forse poco conosciuto, che anche le catene della Gdo/Gds hanno servizi di vendita per il B2B. In prospettiva ci saranno però ulteriori passaggi di engagement verso gli altri operatori che costituiscono il nostro canale”.
C’è però un altro aspetto che ha guidato la scelta iniziale di Microsoft: i partner tradizionali hanno la possibilità di accedere all’offerta di device di tutti i produttori che operano in Italia.
In questo momento sul nostro mercato sono stati introdotti sette tablet con Windows 8 Pro: tre con processore Intel i5, gli altri su Atom.
”Certo, con Windows Pro andiamo a indirizzare un segmento consumer di fascia alta,
oltre al mondo business e alla Pubblica Amministrazione, visto che parliamo di un prodotto che supporta la firma grafometrica. Per questo ritengo sia un prodotto interessante per i
partner di sviluppo, presso i quali abbiamo finora registrato un riscontro molto positivo”.
Secondo Claudia Bonatti, anche i partner che negli ultimi tempi si sono focalizzati sulla piattaforma iOS oggi vedono nei tablet con Windows 8 una nuova opportunità per aggredire il mondo delle imprese, sia per quanto riguarda il porting delle applicazioni, sia indirizzando le esigenze delle Line of Business, ”grazie alla facile integrazione con l’infrastruttura aziendale”.
Per quanto riguarda Windows 8 nel suo insieme, pur non potendo rilasciare cifre di dettaglio sul nostro Paese, Claudia Bonatti parla di un tasso di adozione in linea con quello registrato negli altri Paesi.
Sottolinea poi che i tempi di adozione del mondo consumer sono diversi da quelli del mondo delle imprese: ”Oggi c’è ancora un numero rilevante di aziende ferme a Windows Xp e questo passaggio richiede tempo. Diverso è invece il caso di Windows 7 verso Windows 8, che crea molti meno problemi”.
Positive sono anche le valutazioni sullo store.
Oggi sul marketplace ci sono 70.000 applicazioni e ”gli sviluppatori ci stanno credendo e investendo, sia proponendo app per lo store sia quelle Line of Business. Forte è l’attenzione anche per i marketplace aziendali, che raccolgono sempre maggiori consensi”.
C’è comunque soddisfazione nelle parole di Bonatti.
”In dodici mesi lo scenario è cambiato in modo notevolissimo. Noi continuiamo a certificare hardware: oggi a livello mondiale ci sono 2500 modelli certificati per il nuovo sistema operativo. È importante farci garanti che le macchine rilasciate garantiscano agli utenti un set minimo di performance”.
E poi c’è la release 8.1 in arrivo.
Qui Microsoft prepara la nuova sfida. Il supporto ai nuovi form factor, e nello specifico il 7 pollici che sta andando in questo momento per la maggiore, dovrebbe essere l’atout sul quale si giocherà la sfida.
E qui, in conclusione, Bonatti si concede un piccolo sfogo.
”Altro che marcia indietro, come ho letto nelle ultime settimane. Noi non stiamo in alcun modo tornando sui nostri passi. Stiamo guardando avanti, modificando radicalmente il nostro approccio al mercato e al prodotto. Oggi cicli di vita lunghi di un sistema operativo non sono più pensabili, così come non è pensabile non affrontare l’evoluzione dei prodotti seguendo le preferenze del mercato. Ma questo non lo chiamerei certo una marcia indietro”.
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