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Brave integra IPFS, il protocollo per il web distribuito, veloce e aperto

IPFS, InterPlanetary File System, è un protocollo ipermediale peer-to-peer progettato per rendere il web più veloce, sicuro e aperto: per la prima volta in un software ad ampia diffusione, IPFS è stato ora integrato nativamente in Brave, il browser orientato alla velocità e soprattutto alla privacy.

Questo protocollo per il web distribuito è stato incorporato nell’ultimo aggiornamento del browser desktop Brave, versione 1.19, con cui i 24 milioni di utenti attivi mensili di Brave possono ora accedere ai contenuti direttamente da IPFS risolvendo gli URI ipfs:// tramite un gateway o installando un nodo IPFS completo.

L’integrazione di IPFS, secondo gli sviluppatori del browser, fornisce agli utenti di Brave un’esperienza di navigazione significativamente migliorata, aumentando la disponibilità dei contenuti, scaricando i costi del server dai content publisher e migliorando la resilienza generale di Internet.

Il team di Brave descrive IPFS come una tecnologia entusiasmante, che può aiutare i content creator a distribuire contenuti senza alti costi di larghezza di banda, approfittando della deduplicazione e della replica dei dati.

Brave IPFS

Ci sono vantaggi di performance nel caricare contenuti su IPFS sfruttando il suo swarm network geograficamente distribuito. IPFS può inoltre svolgere un ruolo importante per la blockchain e per l’integrità dei dati self described. I contenuti visti in precedenza possono essere accessibili anche offline con questo protocollo e la rete IPFS dà accesso ai contenuti anche se sono stati censurati dalle corporation e dagli stati nazionali.

Il supporto IPFS permette agli utenti di Brave desktop di scaricare contenuti utilizzando un hash di contenuto, noto come Content identifier (CID). A differenza di HTTP(S), non c’è una posizione specifica per il contenuto.

Ogni nodo nella rete IPFS è un potenziale host per il contenuto richiesto, e se un nodo non ha il contenuto richiesto, lo può recuperare dallo swarm di peer. Il contenuto recuperato è verificato localmente, eliminando la necessità del trust dell’integrità di una terza parte.

HTTP(S) usa gli Uniform Resource Locators (URL) per specificare la posizione del contenuto. Questo sistema può essere facilmente censurato poiché il contenuto è ospitato in luoghi specifici per conto di una singola entità ed è suscettibile di attacchi Denial of Service (DDoS).

IPFS identifica invece il suo contenuto tramite percorsi di contenuto e/o CID all’interno degli Uniform Resource Identifier (URI) ma non con gli URL.

Brave IPFS

Negli ultimi mesi, il team di Brave ha collaborato con Protocol Labs – laboratorio di ricerca, sviluppo e deployment open source che lavora, tra gli altri, sul progetto IPFS – per aggiungere il supporto per InterPlanetary File System nel browser Brave.

Come ulteriore aspetto dell’integrazione, i progetti che si basano su IPFS come le piattaforme di sviluppo di app Textile e Fleek, consentiranno automaticamente a chiunque di distribuire un sito web o una dApp accessibile su Brave.

Con una comunità in erba di oltre quattromila collaboratori IPFS in tutto il mondo, questa è l’implementazione iniziale di IPFS su Brave, ha aggiunto il team di sviluppo. Con l’obiettivo di dare agli utenti il pieno controllo della loro esperienza online, le collaborazioni future faciliteranno i reindirizzamenti automatici dai siti web DNSLink alla versione nativa di IPFS, la possibilità di “co-host” di un sito web, le funzionalità per pubblicare facilmente su IPFS, e molto altro ancora.

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