La società presenta prodotti e roadmap di prodotto, oltre a una vision per le cloud pubbliche, private e ibride. Sempre partendo da Brocade One.
Cloud privato, pubblico o ibrido: sono questi i tre mondi sui quali Brocade sta mappando la sua offerta di soluzioni, mantenendosi fedele alla linea che la vede indirizzare i mercati Enterprise e dei Service Provider con piattaforme rigorosamente open, grazie al supporto di OpenFlow e dell’iniziativa OpenStack.
“Una strategia – – spiega Paolo Lossa, regional manager di Brocade Italia –, che ha preso il via lo scorso anno con il varo della visione Brocade One e che oggi si concretizza con lo sviluppo di soluzioni per la realizzazione di infrastrutture adatte a cloud e virtualizzazione, in un’ottica di transizione morbida per le imprese”.
Per Brocade è fondamentale indirizzare correttamente le diverse esigenze, in base al tipo di cloud.
Così, nel private cloud fondamentale è la velocità di accesso, accompagnata dalla semplicità delle reti, tenendo conto che si ha a che fare con datacenter fisici, dislocati in ambiti lontani. Di converso, in presenza di cloud ibride, importante è garantire interoperabilità, apertura, provisioning adeguato. Nelle cloud pubbliche, infine, le esigenze indirizzano soprattutto tematiche di scalabilità, banda, capacità di gestione di flussi e picchi di traffico anche improvvisi.
È in questo scenario che Brocade inserisce le sue novità: di fatto un aggiornamento dell’offerta esistente, sempre giocata in ottica fiber channel.
La prima novità riguarda le soluzioni end-to-end, portate oggi a 16 gb al secondo, con evidenti miglioramenti sia in termini di performance sia in termini di efficienza.
Rientrano in questa offerta il Backbone DCX 8510, disponibile in due modelli con chassis da 8 e 4 slot che supportano fino a 384 porte da 16 Gbps a velocità di linea e performance di banda di chassis di 8.2 terabit al secondo; lo Switch 6510, sviluppato appositamente per la virtualizzazione dei server e per l’implementazione di infrastrutture di desktop virtuali e di solid state disk; l’Adattatore Fabric che supporta connettività Fiber Channel, Fiber Channel over Ethernet (FCoE) e Ethernet su un singolo adattatore per un consolidamento flessibile dell’I/O server; e il sistema operativo Brocade Fabric OS 7.0, oggi arricchito di nuove funzionalità progettate per le architetture cloud e per la virtualizzazione, tra le quali il rilevamento dei colli di bottiglia, il monitoraggio avanzato delle performance e il networking adattabile per supportare l’ottimizzazione del funzionamento del fabric e delle prestazioni applicative.
Inoltre, Brocade ha introdotto alcuni miglioramenti nella gestione e nella scalabilità di Network Advisor, che unifica la gestione della rete storage, dati e wireless in una singola piattaforma.
Al di là dei singoli prodotti, è importante capire qual è la vision che guida lo sviluppo tecnologico di Brocade.
E due sono gli assi lungo i quali corre questa visione.
Il primo è rappresentato dall’architettura CloudPlex, che, nel progetto Brocade rappresenta la base per blocchi di computing integrati, con l’obiettivo di unificare tutte le risorse in un unico ambiente di computing e storage.
I componenti già disponibili includono Reti comprensive di Ethernet fabric e Fiber Channel fabric, Adattatori fabric multiprotocollo, Soluzioni di application delivery a elevate prestazioni.
La roadmap di sviluppo prevede poi il rilascio dei Virtual Compute Block, ovvero bundle di soluzioni integrate di server, virtualizzazione, networking e storage.
Il secondo asse è invece rappresentato da Ethernet Fabric, una nuova categoria di tecnologia di networking sviluppata per la virtualizzazione e i data center ottimizzati per il cloud, che dovrebbe facilitare lo spostamento delle macchine virtuali, consentendo di modificare i profili senza dover effettuare una completa riconfigurazione della rete.
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