I big del settore non si muovono. E il nativo digitale si fa largo con il libro elettronico
Probabilmente la spinta decisiva verso il libro elettronico arriverà dai grandi editori, quelli che fanno il mercato. Ma senza aspettare Mondadori e Rizzoli qualcuno si è mosso e quel qualcuno non poteva che essere un piccolo editore che ha fatto del dinamismo e dell’innovazione la sua ragion d’essere.
Trentuno anni, romano, una tesi di ingegneria elettronica sull’usabilità dei siti Web, padre da poco meno di un mese, generazione nativa digitale, Giacomo Bruno è cofondatore e presidente di Bruno Editore, ragione sociale che ha per sottotitolo “ebook per la formazione”.
Che vuol dire? “La formazione al costo di un libro – risponde Bruno – Come dire, acquistare online l’ebook di interesse, e leggerselo”. Non finisce qui, perché se si vuole entrare in contatto con un autore e formatore, c’è un blog a disposizione. I numeri della società sono di tutto rispetto: tra gli autori, oltre 100 tra i più accreditati formatori italiani (“i primi libri pubblicati erano scritti da me”, ricorda Bruno), una quota del 3% del fatturato mondiale del mercato dell’ebook, la collocazione tra i 100 siti più visitati d’Italia con una decina di milioni di visitatori l’anno e più di 275 mila iscritti alla newsletter.
Quando si parla di formazione, non necessariamente si parla solo di quella professionale e finanziaria, tradizionali cavalli di battaglia, ma anche di quella personale, dove si discetta di autostima, passione, insomma quelle cose che una persona non può fare a meno di esprimere, anche sul lavoro. E nella lista dei settori trattati, recentemente si è aggiunto quello immobiliare (“tra gli autori, Alfio Bardolla, megaguru degli investimenti immobiliari”).
Nel corso degli anni la casa editrice si è arricchita dell’opera di una trentina di collaboratori tra interni ed esterni, e di altre partnership con Amazon, Sperling&Kupfer, Dante Alighieri, Morlacchi, e altre realtà del mondo editoriale. Da un paio d’anni, Bruno ha avviato un’attività b2b: mettere a disposizione di editori tradizionali “cartacei” la sua esperienza di editore sul web per aprire loro le porte dell’editoria elettronica e sperimentarla. Come?
“L’accordo prevede che ci occupiamo di tutto noi, dalla ripubblicazione in formato ebook alla vendita, dal marketing alla distribuzione attraverso la nostra rete di 2.500 affiliati, la nostra newsletter, il nostro sito”. Questo, a quanto sembra fa bene anche alla versione cartacea, visto che, a detta di Bruno, il rapporto è di 3000 libri cartacei venduti ogni 1000 ebook scaricati. Attenzione, perché c’è anche il contrario: i libri della Bruno Editore sono muniti di codice Isbn (international standard book number) che li rende visibili su tutti i cataloghi del mondo. In questo modo, Bruno entra nelle librerie tradizionali, sotto forma di chiavetta Usb. Stabilito che, per Giacomo Bruno, più si protegge un file meno si vende, la sicurezza è garantita da un sistema di protezione non invasivo tramite password di apertura.
“Questo blocca definitivamente il 99% della pirateria, in quanto la condivisione su reti peer-to-peer è nella maggior parte dei casi del tutto casuale”. Le reti p2p sono monitorate dagli stessi affiliati, i quali utilizzano tecniche di viral marketing per creare nuove opportunità di vendita. Per il futuro, che sarà appannaggio dell’ebook, Bruno ha già il modello a cui ispirarsi: Amazon e il suo Kindle. Oltre che da tutto quanto detto sopra, il presente è caratterizzato dal Web 2.0 e le due nuove community pensate da Giacomo: il Club Autori Italiani, che racchiude oltre centoautori di ebook tra i migliori esperti di formazione, e il Club Affiliati Italiani, un esclusivo punto di raccolta per gli oltre 2.500 appassionati di web marketing.