La società chiude con una perdita pesante il terzo trimestre di esercizio. Si attendono le manovre di ristrutturazione
17
ottobre 2002 Vendite per
508,227 milioni di dollari, in calo del 34%
rispetto al terzo trimestre dell’esercizio 2001 e una perdita netta di
oltre 204 milioni di dollari, più ampia rispetto ai quasi 187 milioni
persi lo scorso anno: questi i dati più significativi di un terzo trimestre
difficile per Amd.
Difficile e peggiorativo non solo
rispetto alle previsioni degli analisti, ma anche rispetto al secondo trimestre
di questo stesso esercizio, che si era chiuso con un fatturato di oltre 600
milioni di dollari e una perdita di quasi 185 milioni.
La società attribuisce il calo alle azioni
aggressive intraprese negli ultimi mesi per manenere il proprio
product mix allineato con le richieste del mercato e
soprattutto per migliorare la propria quota di mercato e il sell through. E
a conferma di quanto dichiarato, Amd sostiene che non a caso gli effetti
più pesanti della sua strategia sono stati vissuti sul mercato dei
desktop, mentre sono stati quasi irrilevanti nell’area
mobile. Per non parlare del segmento server, dove la
società dichiara un incremento del 17%.
Leggendo lo spaccato del fatturato, si nota che le
vendite di processori per pc sono calate del 31%, passando da
380 a 262 milioni di dollari, mentre le memorie sono cresciute
dell’8% a 189 milioni di dollari.
Resta da capire come potrà Amd recuperare queste
perdite, anche in considerazione del fatto che la società non ha rilasciato
alcun piano ufficiale in proposito. Secondo gli analisti, questo non potrà
accadere senza ricorrere a licenziamenti anche piuttosto massicci.