«L’High Performance Computing sta cambiando il mondo e il nuovo sistema Bull sequana ha tutte le caratteristiche, di innovazione e tecnologia, necessarie a vincere le grandi sfide di oggi e di domani». A dirlo è Giorgio Ancona, Head of Big Data & Security di Atos Italia a margine della presentazione al mercato italiano del supercomputer Bull sequana X1000.
Risultato di partnership tecnologiche e collaborazioni sviluppate in Europa, il sistema sarà disponibile dal terzo trimestre e per Atos rappresenta un passo avanti fondamentale nel percorso verso l’utilizzo degli elaboratori di classe exascale.
Atos lancia in Italia Bull sequana X1000 attraverso il marchio specializzato in prodotti e software IT Bull, sulla scia della recente apertura della service line BDS, che ha integrato la competenza del Gruppo anche in ambito sicurezza e gestione di grandi volumi di dati.
Capacità di elaborazione
Il sistema ha elevate capacità di elaborazione in virtù di centinaia di processori Intel, che possono essere usate per migliorare l’accuratezza delle previsioni metereologiche, per realizzare propulsori aerei sostenibili, per utilizzare la genomica nello sviluppo della medicina personalizzata. La macchina si colloca in datacenter che ne consentono il necessario raffreddamento ad acqua.
Consumo controllato
Un sistema di classe exascale di ultima generazione consuma circa 400 megawatt. Atos fa sapere che Bull sequana consuma un decimo dell’energia elettrica se paragonato ai supercomputer della generazione precedente. L’obiettivo è raggiungere un consumo medio di 20 megawatt per ciascun exascale entro il 2020, grazie all’impiego della tecnologia e ai suoi centri di ricerca e sviluppo.
Performance accelerate
Le performance di application dei sistemi exascale richiedono operazioni parallele ad alto livello. Bull sequana integra la rete Bull Exascale Interconnect (BXI), sviluppata da Bull per gli exascale. BXI rivoluziona la gestione degli scambi di dati liberando i processori di tutti i task legati alle comunicazioni.