Byte: un milione di euro per il personale

È quanto ha investito lo specialista di gestione delle risorse umane per migliorare il centro servizi di Torino.

La gestione di paghe e contributi è una delle aree a più alto tasso di esternalizzazione.
I motivi sono presto detti: queste attività, infatti, sono piuttosto onerose per le medie e grandi aziende, specie se al loro interno sono costrette a tenere traccia degli aggiornamenti di una pluralità di contratti nazionali di lavoro. Per contro, l’elaborazione di paghe e contributi è considerata una commodity che, però, richiede la predisposizione di un’infrastruttura e l’assunzione di personale ad hoc. Infrastruttura (server, connettività e software) che, spesso, deve essere tarata sui picchi di lavoro, che tipicamente si hanno intorno al 20/25 di ogni mese.

«Ecco perché c’è molto margine per le aziende che sanno far bene queste attività – esordisce Roberto Gamerro, direttore generale di Byte -. Noi siamo oramai interamente focalizzati sul business delle Hr, perché nel corso dell’anno abbiamo ceduto a Borsa Italiana tutte le attività non-core, legate alla gestione titoli, che in passato ci tenevano impegnate».

Questa realtà torinese offre software e servizi di outsourcing alle medie aziende, quelle col almeno 500 dipendenti, e ha un migliaio di clienti. Di questi, circa 800 utilizzano le sue applicazioni in modalità tradizionale (licenza), mentre 180 usufruiscono dei suoi servizi di outsourcing, parziale o totale. Quest’ultimo è la formula contrattuale assimilabile alla cessione di un ramo d’azienda, con l’assunzione da parte di Byte dei dipendenti del cliente che si occupano di paghe e stipendi.

Un fatturato che, nel 2006, è stato pari a 56,5 milioni di euro (33,6 dei quali legati alle attività Hr, la quota rimanente imputabile alla gestione titoli), 4 milioni dei quali investiti in ricerca e sviluppo.

«Un altro milione di euro – spiega Armando Mantovani, direttore marketing di Byte – è stato speso per il rinnovamento del nostro centro di calcolo di Torino, dal quale eroghiamo i servizi di gestione paghe, contributi e budget, così come la stampa delle buste paga». «I nostri sistemi hanno in carico 2.200.000 persone tra Italia e Polonia – puntualizza Gamerro – e abbiamo acquisito 45 nuovi clienti solo nel corso del 2007, a riprova del fatto che questo è un mercato in crescita, nel quale intendiamo giocare un ruolo di primo piano».

La formula d’offerta del software a servizio (Saas) sembra particolarmente adatta alle incombenze legate all’amministrazione di presenze, paghe, budget e contributi.
«Abbiamo oltre 50 clienti gestiti con questa modalità – sostiene Mantovani -. Particolarmente apprezzata è l’opportunità di processare le richieste in tempo quasi reale, a fronte di picchi della domanda, sfruttando la virtualizzazione della potenza di calcolo del nostro data center di Torino. Il vero problema è che facciamo fatica a trovare personale disposto a lavorare con noi, specie nel data entry». «Il cliente si muove verso queste soluzioni inizialmente spinto da considerazioni di carattere puramente economico – conclude Gamerro -. Tuttavia, in seconda battuta si rende conto che l’opportunità di sollevarsi da queste incombenze e, soprattutto di risparmiare sull’infrastruttura It necessaria a supportarle, sono il beneficio più apprezzato».

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