Cala il mercato dei pc, ma questa volta non è colpa di Windows 8

I dati Gartner relativi al secondo trimestre dell’anno mostrano lo stato di sofferenza del mercato tradizionale dei pc, messo in crisi da nuovi modelli di fruizione e da budget ancora compressi.

Nel secondo trimestre dell’anno, le vendite mondiali di pc, nella loro accezione tradizionale, hanno registrato un calo del 10,9 per cento rispetto al pari periodo dell’anno precedente, attestandosi a quota 76 milioni di unità.

Lo sostiene Gartner, che con questi dati non fa che confermare un trend già evidente da tempo, con l’Asia che registra il quinto trimestre consecutivo di calo e l’area Emea che per il secondo trimestre consecutivo mette a segno un regresso a doppia cifra.

C’è un motivo palese, alla base di questo risultato ed è la sempre più netta preferenza espressa dagli utenti finali nei confronti dei tablet, oggi divenuti strumento primario per il consumo di contenuti e informazioni nei mercati maturi.

Per quanto riguarda la classifica dei vendor, il testa a testa tra Lenovo e Hp continua, con il colosso cinese che toglie la prima posizione ad Hp con i suoi 12,6 milioni di unità, in calo dello 0,6 per cento anno su anno, lasciando la ex capolista al secondo posto con 200.000 macchine di distacco. Un soffio, è evidente, che tuttavia rappresenta per la società americana un regresso del 4,8 per cento sull’anno passato.
Terza è Dell, ferma a 8,9 milioni di macchine, in questo caso in regresso del 3,9 per cento, mentre è decisamente pesante il risultato di Acer, che scende da 9,7 a 6,3 milioni d pc, in calo del 35,3 per cento.
Analoga è la situazione per Asus, che passa da 5,7 a 4,5 milioni di pc, in regresso del 20,5 per cento.

In questo scenario, è partita la caccia al colpevole.
Rispetto alle valutazioni di qualche mese fa, Gartner oggi sembra più decisa nell’affermare che, nonostante alcuni vendor abbiano attribuito allo scarso appeal di Windows 8 le ragioni del declino, la società di analisi ritiene oggi come oggi la scusa non sostenibile.
Tanto più che in calo risulta essere nel contempo anche Apple.
In realtà, le spiegazioni vanno cercate nelle nuove dinamiche di mercato che si stanno delineando.
Negli Stati Uniti, ad esempio, al calo sensibile che si è registrato sul fronte consumer, viene compensato da una robusta crescita sul mercato business, che stanno cominciando a sfruttare bene l’onda lunga che arriverà con il fine vita di Windows Xp.

Per quanto riguarda l’area Emea, il declino va attribuito a una serie di fattori concomitanti.
Il più marcato orientamento verso i tablet e verso nuovi modelli dì uso è sicuramente una delle ragioni più evidenti, cui si deve però affiancare anche l’estrema lentezza di reazione del mondo enterprise.
Nela regione, la prima posizione spetta ancora ad Hp, che perde sì il 19,3 per cento, ma ancora è in cima alla classifica con i suoi 3,7 milioni di pc venduti. Seconda è Lenovo, che cresce del 21,2 per cento con i suoi 2,6 milioni di macchine, a sua volta tallonata da Acer, con 2,4 milioni di macchine e un regresso del 38,5 per cento, da Dell, con 1,9 milioni di macchine in calo dell’8,9 per cento, e da Asus con 1,7 milioni di macchine vendute e un calo del 34,7 per cento.
Complessivamente, la regione vale 21,275 milioni di macchine, in calo del 16,8 per cento anno su anno.

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