Cambia il ruolo dell’It in azienda

Secondo Sabino Illuzzi, responsabile del coordinamento dei sistemi informativi di Banca Intesa, l’It diventa sempre più centrale nell’innovazione di prodotti e servizi

Maggio 2005, Il messaggio a tutti i fornitori è implicito,
ma chiaro: attenzione, l’It in azienda sta cambiando il proprio ruolo e soprattutto
la propria missione. Per continuare a servire bene i clienti è necessario
seguire da vicino questo cambiamento e capire di cosa hanno bisogno gli It manager.
Una delle più significative testimonianze del cambiamento in atto arriva
da Sabino Illuzzi, responsabile del coordinamento dei sistemi
informativi di Banca Intesa, che ha pilotato la creazione di tre diversi assetti
organizzativi dell’It nello spazio di sei anni.
Cambiare, secondo Illuzzi, vuol dire garantire una It capace di reinventare
il proprio ruolo in funzione del contesto di mercato nel quale opera l’impresa.
E ci tiene a precisare che: «Gli assetti e i meccanismi organizzativi
dell’It devono essere funzionali agli obiettivi di business dell’impresa»
.
Se ne deve dedurre che in un mercato in continuo cambiamento anche i modelli
dell’It sono destinati a cambiare in continuazione. «Non è
più pensabile la gestione dell’It con modelli stabili
– sottolinea
-. Oggi il modello di riferimento dell’It deve essere quello pensato per
gestire il continuo cambiamento»
.
In sostanza il richiamo di Illuzzi è a una It che abbandona il vecchio
ruolo di "fornitore" interno di servizi It per le varie funzioni aziendali
assumendo un ruolo più attivo, di attore protagonista nella creazione
del valore complessivo dell’impresa.
Non solo una It che "abilita", ma una It che contribuisce a fare innovazione.
Oppure, in altre parole: non più una It che "costa", ma una
It che crea valore.
Per i fornitori di beni e servizi questo processo è destinato a cambiare
i modelli di riferimento con i clienti. La dinamica tra risorse interne e risorse
esterne è destinata a vivacizzarsi. Una It più vicina agli obiettivi
dell’impresa, come sostiene Illuzzi, è anche una It che ha bisogno di
calibrare le proprie risorse con precisione e con un attento controllo dei costi.
è dunque una It che ha bisogno di fornitori competenti e che "condividono"
le responsabilità e i rischi delle iniziative. E se l’It d’impresa, come
dice Illuzzi, deve essere più flessibile, i fornitori che vogliono partecipare
a questa sfida devono essere «ancora più flessibili».
Ma vediamo concretamente l’esperienza di Illuzzi: «Nel corso del tempo
– spiega – abbiamo rivisto profondamente la nostra organizzazione. Il primo
grande salto di qualità è avvenuto quando abbiamo dato vita a
un modello organizzativo in grado di abilitare la trasformazione del Gruppo.
In sostanza nella banca si è dato vita a un "punto unico di management"
cui è stato affidato il compito di pilotare il cambiamento del Gruppo
Intesa»
. L’It ha iniziato a svolgere un ruolo centrale in questo
nuovo centro decisionale. Il secondo step è derivato dalla necessità
di intervenire sull’organizzazione It al fine di "lavorare" più
efficacemente sui costi. Nello stesso tempo veniva chiesto un miglioramento
dei servizi. Vale a dire "maggiore efficienza". La terza fase ha rappresentato
la maturità di questo processo: «Il top management ha chiesto
all’It di essere "più vicina" al business
– spiega – e
l’It ha risposto sviluppando assetti e meccanismi organizzativi più orientati
al cliente. Non solo al cliente ‘interno’ costituito dalle varie funzioni aziendali,
ma soprattutto a quello "vero", che attraverso i vari canali di vendita
viene in contatto con la banca»
. Per i fornitori questo è
il nervo scoperto dell’innovazione: i clienti diventano a loro volta "venditori
interni" del valore It. Questi clienti non possono più essere "solo"
clienti, ma alleati.

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