L’estensione alle terze parti è una delle principali evoluzioni previste per il progetto di ambiente di sviluppo creato da Ibm. Non mancheranno anche interventi sull’interfaccia, per rendere il sistema più facile e intuitivo.
30 maggio 2003 Il progetto open source voluto da Ibm per la creazione di un ambiente aperto di strumenti per lo sviluppo applicativo, Eclipse, è in vista di un radicale cambiamento che potrebbe estendere la tecnologia alle applicazioni delle terze parti e rafforzare i vantaggi percepiti dai nuovi entranti.
Eclipse.org ha pubblicato una prima bozza della prossima versione della sua piattaforma, la 3.0, individuando tre aree principali di intervento. Eclipse propone di aggiungere nuovi elementi alla piattaforma per favorire lo sviluppo di applicazioni con l’assistenza di plug-in. In questo Eclipse si ispirerebbe al modello della programmazione component-based. Altre migliorie sono rivolte a una maggiore comprensibilità dell’interfaccia, consentendo anche al programmatore di gestire una molteplicità di attività simultanee. La release 3.0 della piattaforma Eclipse è prevista per la fine del secondo trimestre 2003.
Per John Weigand, responsabile del progetto Eclipse, non si tratterebbe solo di cambiamenti cosmetici. «Siamo più che soddisfatti della versione 2.0 ma intendiamo fare un netto passo avanti», ha dichiarato. Secondo Weigand l’interfaccia utente di riferimento di Eclipse potrebbe essere utilizzata per costruire direttamente un’applicazione, per esempio una calcolatrice, tralasciando però altri elementi di Eclipse che servono invece per costruire un ambiente di sviluppo integrato. «Ci sono programmatori che potrebbero essere interessati a impossesarsi della nostra tecnologia, utilizzandola non per progettare un Ide ma come base diretta di una applicazione finita».
Gli altri cambiamenti dovrebbero rendere Eclipse più facile e intuitivo. Gli interventi sull’interfaccia per esempio potrebbero accentuare fattori come la personalizzazione dei menu e delle barre degli strumenti, là dove questi elementi rischierebbero di risultare troppo densi di informazioni. In programma ci sono anche alcuni interventi sui Java Development Tools, un insieme di plug-in per estendono l’ambiente Eclipse con moduli di autocomposizione e wizard.