Campania, il secondo avviso dei patti formativi locali

Approvato il secondo Avviso per la sperimentazione dei Patti formativi locali e relativa modulistica per la presentazione delle proposte

IN SINTESI

ATTIVITÀ AGEVOLABILI
Percorsi di formazione continua (Fo); corsi di formazione diretti all’inserimento e al reinserimento nel mercato del lavoro (Fi); interventi di formazione per l’inclusione sociale e la riduzione delle cause di svantaggio sociale (Is); attività di project management; attività di monitoraggio periferico

BENEFICIARI
Per gli interventi di Fo: Imprese singole, in forma consortile e di Ati operanti nel territorio o nella filiera del costituendo Patto, che siano iscritte al registro delle imprese e localizzate in Campania. Per gli interventi di Fi e Is: soggetti disoccupati/inoccupati residenti in regione Campania

SPESE AMMISSIBILI
Oneri sostenuti per la realizzazione di percorsi formativi; costi per le attività di project management; spese per le attività di monitoraggio periferico

AGEVOLAZIONE
Contributo alla realizzazione dei percorsi formativi nella misura stabilita dalla normativa comunitaria, nazionale e regionale sulla formazione

RISORSE FINANZIARIE
13 milioni di euro, con possibili ulteriori stanziamenti

PROCEDURA
Invio della proposta di Patto Formativo alla Regione Campania nell’apposito Formulario generale unitamente ai Formulari dei singoli interventi formativi entro il 3 luglio 2010

SCHEDA DI VALUTAZIONE

DIFFICOLTÀ
Il secondo avviso prevede, rispetto alla prima edizione la presentazione contestuale del Formulario generale, in cui sia descritto oltre alla strategia del Patto, anche il modello di monitoraggio periferico e di verifica del sistema delle qualifiche professionali e di tutti i formulari dei singoli interventi formativi, sia di quelli inseriti nella lista di priorità, sia di quelli inseriti nella lista di scorrimento

TEMPI
La graduatoria delle proposte di Pfl finanziabili è pubblicata entro 90 giorni dalla scadenza dell’Avviso

COSTI
I costi sono correlati alla necessità di fruire di competenze specifiche per la redazione del progetto generale, benché sia possibile un finanziamento ulteriore a quello destinato alla attuazione dei percorsi formativi, per le attività di project management pari a 15% e per le attività di monitoraggio periferico del 4% del valore del Patto

PROBABILITÀ
Le probabilità di finanziamento di una proposta progettuale sono correlate, oltre che alla bontà e della esecutività dei singoli interventi formativi, anche alle esperienze pregresse dei soggetti promotori in progetti di sviluppo locale, nonché alla espansione della rete partenariale

IN DETTAGLIO

NORMATIVA
Dgr 19.3.2010, n. 318 – Bur 29.3.2010, n. 24
Dg 26.4.2010, n. 102 – Bur 3.5.2010, n. 34.

MODULISTICA
www.regione.campania.it e www.arlas.campania.it

PER INFORMAZIONI
pattiformativi@regione.campania.it

La Regione avvia la seconda edizione dei Patti formativi locali, pubblicando l’Avviso con il quale intende completare la sperimentazione di un nuovo modello di programmazione delle politiche formative basato sul Patto Formativo stesso, valorizzando l’esperienza emersa con la prima implementazione dello strumento – avviata con i Dd 161/06 e Dd 51/07 – andando a valutare l’efficacia dei miglioramenti introdotti nel processo con il fine di standardizzare un dispositivo in grado di contribuire fattivamente allo sviluppo delle competenze del capitale umano e alla competitività di filiere e territori. In tale ottica l’oggetto dell’Avviso è la selezione di proposte progettuali di Pfl (v. box sotto) nel territorio della Regione Campania con la prospettiva di favorirne l’istituzionalizzazione verso Centri di sviluppo delle competenze e Poli formativi regionali. In tale direzione questa seconda esperienza presuppone il miglioramento del processo di sviluppo ed attuazione di un modello di intervento formativo basato su percorsi e approcci innovativi, in grado di valorizzare la leva del partenariato e dell’integrazione delle diverse politiche di sviluppo. Due sono le novità che caratterizzano il secondo bando. In prima battuta l’obbligatorietà di presentare progetti formativi corredati dei piani esecutivi, che li rendano perciò immediatamente cantierabili, cioè abbiano già definiti, tra gli altri elementi, i docenti, le sedi e le agenzie formative attuatrici. In seconda istanza l’obbligo “occupazionale” previsto (v. box sotto). Nello specifico, è contemplato l’impegno per gli interventi formativi della tipologia Fi ad assumere entro sei mesi dalla fine del percorso formativo almeno l’80% dei discenti (in unità intere approssimate per eccesso), di cui almeno il 50% con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato con permanenza in organico per non meno di 3 anni e la restante parte con contratti di apprendistato di durata coerente alle previsioni dei Ccn del settore di riferimento. Obbligo alternativo quello di assumere tutto l’80% dei discenti con contratti a tempo determinato di durata triennale con permanenza in organico per non meno di 3 anni.

Caratteristiche del Pfl

  • Attivazione contemporanea per una specifica filiera produttiva o una area geografica di tre distinte tipologie di azioni formative: quelle dirette all’adeguamento e all’aggiornamento del capitale umano già presente in azienda (Fo), quelle volte a migliorare i profili di inserimento e occupabilità sul territorio regionale (Fi), quelle finalizzate all’accrescimento del capitale umano e alla riduzione delle cause di svantaggio sociale
  • Previsione di tre fattispecie di monitoraggio delle attività formative: centralizzato, da parte della amministrazione regionale; interno, da parte dei soggetti proposti al project management; periferico, da parte degli enti bilaterali
  • Possibilità di fruire per i soggetti promotori, mediante apposita richiesta, della assistenza tecnica regionale nella progettazione del Pfl
  • Previsione di cinque gli attori principali per la progettazione e l’attuazione del Pfl: l’At promotrice della proposta di Pfl; il partenariato locale; i soggetti proponenti gli interventi formativi e relativi enti attuatori; i soggetti preposti al project management; gli enti bilaterali incaricati del monitoraggio periferico.

Novità

  • Obbligo di presentare progetti formativi immediatamente esecutivi
  • Obbligo di assumere entro sei/dodici mesi dalla fine del percorso formativo almeno l’80% dei discenti e contratti di apprendistato
  • Obbligo alternativo di assumere tutto l’80% dei discenti con contratti a tempo determinato di durata triennale con permanenza in organico per non meno di 3 anni
  • Obbligo per i soggetti promotori di pubblicare l’Avviso per la manifestazione di interesse (con il quale predisporre la lista di priorità e la lista di scorrimento da inserire in ciascuna proposta di Pfl) anche sul sito della regione Campania www.regione.campania.it al fine di favorire la trasparenza di tutto il processo

Soggetti coinvolti
Le proposte di “Patto formativo” potranno pervenire da una aggregazione temporanea (At) di almeno 3 soggetti promotori, che dovranno appartenere alle seguenti tipologie: città capoluogo, province ed altri enti locali, in forma singola o associata , soggetti responsabili della programmazione negoziata e degli strumenti di sviluppo locale attivi sul territorio (Pit, Prusst, Uurban, Gal, Adr, Pfl), soggetti responsabili di aggregazioni di imprese (distretti/comprensori/aree industriali/consorzi), associazioni datoriali e sindacali territoriali con rappresentanza multisettoriale, enti bilaterali, università.
A pena di esclusione, i soggetti interessati, oltre ad appartenere ad una delle fattispecie sopra descritte, dovranno avere la sede legale o operativa sul territorio regionale campano e non dovranno aderire a più di una aggregazione di promotori, ad eccezione delle città capoluogo, delle province e delle università, per le quali è prevista la possibilità di compartecipare fino ad un massimo di tre raggruppamenti.
In caso di approvazione e finanziamento della proposta di Pfl, i soggetti che costituiscono il promotore, laddove ancora non formalmente costituiti in At, dovranno entro 20 giorni dalla pubblicazione della graduatoria nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania, ovvero dalla comunicazione di finanziamento del Pfl, formalizzare la costituzione della aggregazione, esplicitando i poteri di rappresentanza, di iniziativa e di coordinamento del capofila. Eventuali variazioni dei componenti l’At sono ammissibili unicamente e limitatamente ai soggetti diversi dal capofila, senza nuovi ingressi e fermo restando il numero minimo di associati che deve essere pari a tre. Tali modifiche non determinano la revoca del finanziamento, sempre che non influiscano sui criteri che hanno condotto alla formulazione della graduatoria e a condizione che le attività di responsabilità dei soggetti venuti meno siano adeguatamente garantite dagli altri membri dell’associazione temporanea. I promotori avranno il compito di determinare, nella fase di presentazione, l’idea progettuale del Patto in relazione alla filiera o al territorio di riferimento e di definirne le strategie per la realizzazione. Gli stessi, dovranno, altresì, precisare le caratteristiche delle imprese/enti proponenti i corsi di formazione caratterizzanti ciascun Patto e le agenzie che li andranno a realizzare. In tal senso tocca a loro l’esperimento della procedura di selezione di questi interventi (e quindi dei soggetti proponenti) mediante uno specifico Avviso pubblico di manifestazione di interesse. Nella fase di realizzazione, dovranno definire il sistema per il monitoraggio del Patto, gestire il coordinamento della progettazione esecutiva dei corsi, monitorarne gli avanzamenti e la corretta esecuzione, fungere da filtro tra l’amministrazione regionale ed i proponenti, predisporre i recovery plan per il recupero o la risoluzione dei disallineamenti.
Il partenariato locale, che è nominato dall’At promotore, dovrà essere costituito da organismi rappresentativi degli interessi del territorio e della filiera produttiva caratterizzante il Patto, con competenze ed esperienze diversificate, in grado di elaborare e sviluppare le azioni integrate previste dalla proposta progettuale. In particolare, tali soggetti dovranno essere enti pubblici, associazioni datoriali e sindacali, enti bilaterali, camere di commercio, imprese e/o consorzi/associazioni di imprese, organismi di istruzione/università, enti di ricerca, centri per l’impiego, associazioni senza scopo di lucro, organismi finanziari. I membri del partenariato dovranno costituirsi attraverso la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa, nel quale si definiranno i meccanismi di partecipazione e di decisione, il sistema degli impegni e responsabilità, i contributi dei singoli per la progettazione del Pfl.
Altri attori fondamentali sono i soggetti proponenti, cioè coloro che presentano proposte di interventi formativi in risposta agli specifici Avvisi di manifestazione di interesse che ciascun At promotore nell’ambito del proprio di Pfl deve pubblicare. I proponenti possono fare pervenire anche più progetti formativi, ma esclusivamente su una sola proposta di Pfl, identificando per ciascuna iniziativa l’ente attuatore in regola da subito con le procedure di accreditamento secondo la normativa regionale attualmente in vigore.
L’avviso prevede anche  l’erogazione di un contributo pubblico, per un importo al massimo pari al 15% del valore complessivo del Patto, per le attività di attività di project management e di monitoraggio interno, che possono essere svolte direttamente dall’At promotore (capofila o altro componente) ovvero delegata ad un soggetto terzo. In tale caso dovrà essere seguita apposita procedura di identificazione, in base al valore dell’attività delegata, così come stabilito dalla tabella di seguito riportata (v. box sotto). La volontà di avvalersi della delega a soggetti terzi dovrà essere espressa in fase di presentazione della proposta di Pfl con esplicita indicazione del soggetto/soggetti prescelti e delle attività che lo stesso/stessi andranno a svolgere, allegando, altresì, la documentazione che evidenzi le modalità con cui è avvenuta la selezione. Per quanto riguarda i contenuti delle suddette attività si tratta delle azioni di pianificazione, programmazione, gestione, coordinamento, valutazione e rendicontazione del Pfl. Con particolare riguardo alla attività di monitoraggio interno, si precisa come la stessa sia diretta, tra le altre cose, ad assicurare la corretta implementazione degli interventi formativi, a verificare lo stato di avanzamento della strategia perseguita con il Pfl mediante l’invio di report periodici riferiti sia ai singoli corsi sia al Pfl nel suo complesso, alla valutazione dell’efficacia e del gradimento dell’attività formativa posta in essere, al controllo dell’effettiva esecuzione degli obblighi di assunzione per gli interventi del tipo Fi.
Il secondo bando dei Pfl, prevede, infine,  il finanziamento, per un valore pari al 4% del Patto, per specifiche attività di monitoraggio periferico, che potranno essere svolte dagli enti bilaterali con il fine di controllare la conformità e la qualità dei processi formativi posti in essere con quanto progettato e previsto dal modello del Sistema Regionale delle Qualifiche Professionali. A ciò si aggiunge la verifica del rispetto degli impegni di assunzione per i corsi per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro. In particolare, l’ente bilaterale dovrà validare, già in sede di presentazione della proposta di Patto formativo, la conformità di ciascun intervento formativo al modello suddetto, certificando le competenze che derivano dal percorso formativo e le sue caratteristiche di modularità. Dovrà, altresì, occuparsi del bando di selezione degli allievi e delle modalità di verifica, intermedia e finale, delle competenze acquisite. In assenza di tale parere positivo il progetto formativo non potrà essere inserito nella lista di priorità del Pfl. Nel caso in cui nel Patto non sia coinvolto un ente bilaterale tali attività preliminari dovranno essere svolte dall’organismo deputato all’implementazione delle attività di project management. L’attività potrà essere delegata ad un soggetto terzo all’A.T. proponente, nel rispetto dei criteri di selezione analoghi prescritti per le attività di project management di cui al punto precedente.

Criteri per l’affidamento del project management e monitoraggio periferico

  • Valore affidamento: fino a 20.000,00 euro: acquisizione diretta
  • Valore affidamento: da 20.000,01 euro a 50.000,00 euro: consultazione di almeno tre operatori qualificati e scelta del più conveniente
  • Valore affidamento: da 50.000,01 euro a 100.000,00 euro: consultazione di almeno cinque operatori qualificati e scelta del più conveniente
  • Valore affidamento: da 100.000,01 euro a 206.000,00 euro: previsione di un capitolato semplificato secondo il modello a procedura aperta con utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa
  • Valore affidamento: da 206.000,01 euro: selezione del soggetto con procedure ispirate ai principi del Dlgs 163/06 s.m.i.

Attività agevolabili
Sono finanziabili le attività di formazione, di project management e di monitoraggio periferico inserite in ciascuna proposta di Pfl che, in seguito all’istruttoria regionale abbiano ottenuto una valutazione “minima” pari a 60 punti. In ogni caso è necessario che per ogni Patto siano identificati il capofila del promotore a cui affidare i poteri di rappresentanza, nonché le modalità di coordinamento con gli altri componenti, delle attività che saranno svolte e delle risorse umane e tecnologiche coinvolte. In tal senso queste ultime non dovranno avere nessun conflitto di interesse o cointeressenza con gli attuatori/beneficiari degli interventi dei Pfl. Dovranno, altresì, essere chiarite le stesse informazioni relativamente ai componenti il partenariato locale. Grande evidenza dovrà essere data sia alla lista di priorità delle imprese/enti e le agenzie formative attuatrici selezionate con Avviso pubblico, sia alla lista di scorrimento di imprese/enti proponenti ed agenzie, cioè dei soggetti che potranno essere considerati sostituti nella ipotesi di rinuncia di quelli presenti nel primo elenco.

Procedura di progettazione
Il percorso di predisposizione di un Pfl si avvia da parte delle At promotrici con l’emanazione e la pubblicizzazione dell’“avviso pubblico di manifestazione di interesse” volta ai soggetti proponenti che dovranno, a loro volta, progettare in forma esecutiva corsi di formazione da inserire nella proposta di Pfl e individuare le agenzie formative che li attueranno, che dovranno a loro volta, da subito, essere in regola con le procedure dell’accreditamento in vigore in Regione Campania. I percorsi formativi proponibili potranno essere di tre tipologie: volti a riqualificare/rafforzare le competenze del proprio personale, attraverso interventi di formazione continua (Formazione occupati – Fo); diretti a formare profili professionali occupabili attraverso interventi formativi per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro (Formazione inserimento – Fi); finalizzati a raggiungere obiettivi generali di accrescimento del capitale umano e di riduzione delle cause di svantaggio sociale (Inclusione sociale – Is).
Si evidenzia come i soggetti proponenti progetti della fattispecie Fi si devono impegnare ad assumere, entro sei mesi (che diventano 12 nell’ipotesi di soggetti operanti nel settore del turismo e dell’agroindustria) dalla fine del percorso formativo per lo meno l’80% dei discenti, in unità intere approssimate per eccesso, di cui:

  • almeno il 50% con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, con permanenza in organico per non meno di 3 anni, salvo il caso di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo;
  • la restante parte con contratti di apprendistato di durata coerente alle previsioni dei Ccn del settore di riferimento oppure in altre forma contrattuali previste dalla legge 30/03 s.m.i;
  • alternativamente le imprese possono assumere tutto l’80% dei discenti con contratti a tempo determinato di durata triennale ed i soggetti assunti devono permanere in organico per non meno di 3 anni, salvo il caso di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo.

Gli interventi formativi presentati dai soggetti proponenti prima di essere inclusi nel programma del Pfl sono sottoposti ad istruttoria di ammissibilità e di valutazione a cura di una commissione nominata dall’At promotore del Pfl e dal Partenariato locale, sulla base delle regole e criteri indicati nella  manifestazione di interesse prima citata. Al termine di questa attività si redigerà la proposta di Pfl, dividendo gli interventi finanziabili in una lista di priorità (corsi immediatamente eseguibili) ed in una lista di scorrimento (corsi da collocare fuori budget per una eventuale sostituzione nella ipotesi di rinuncia da parte di proponenti inseriti nell’elenco di priorità).

Procedura di presentazione delle candidature
Il progetto di Pfl dovrà essere trasmesso alla amministrazione regionale in un plico contenente due buste distinte all’area Generale di Coordinamento Istruzione, Formazione, Orientamento Professionale, Politiche Giovanili ed Ormel; Settore Orientamento Professionale; Centro Direzionale Isola A/6 – 80143 Napoli entro il sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione dell’Avviso sul Bollettino Regionale della Campania, cioè entro il 3 luglio 2010 (Bur 3 maggio 2010, n. 34). Nella prima busta dovranno essere inserite, oltre alla domanda di candidatura, le dichiarazioni sostitutive e la documentazione amministrativa. La busta 2 dovrà contenere i formulari e la modulistica relativa alla proposta tecnica presentata. Il dettaglio dei contenuti è riportato di seguito.

Contenuti busta n. 1 – Documentazione

  • Domanda di candidatura (All. A)
  • Dichiarazione di impegno a costituirsi in raggruppamento temporaneo (All. B)
  • Dichiarazione sostitutiva di certificazione (All. C)
  • Dichiarazione della quota di cofinanziamento (All. D)

Solo nel caso in cui uno dei soggetti costituenti il Promotore sia rappresentato da enti pubblici associati o associandi in una delle forme previste dal Tuel

  • Copia dell’atto di costituzione dell’associazione; ovvero
  • Dichiarazione di impegno a costituirsi in una delle forme previste dal Tuel sottoscritta dai legali rappresentanti degli Enti costituenti opportunamente legittimati alla firma.

Contenuti busta n. 2 – Proposta tecnica

  • Formulario generale del Pfl (All. E)
  • Formulari degli interventi formativi dei Pfl (All. F), riferiti sia alla lista di priorità, sia alla lista di scorrimento
  • Protocollo d’Intesa di costituzione del partenariato locale, sottoscritto da tutti i partner  (All. G)
  • Avviso pubblico di manifestazione di interesse emesso dal soggetto capofila utilizzando(All. H)
  • Certificazioni di conformità dell’ente bilaterale/project management per tutti gli interventi formativi dei Pfl (All. I), riferiti sia alla lista di priorità, sia alla lista di scorrimento
  • Copia della graduatoria dei progetti sulla base della quale sono state definite la lista di priorità e quella di scorrimento con indicazione del punteggio complessivo e dei singoli punteggi conseguiti
  • Copia della lista di priorità
  • Copia della lista di scorrimento
  • Copia della documentazione comprovante il corretto espletamento della procedura/e di delega delle attività’ di project management
  • Copia della documentazione comprovante il corretto espletamento della procedura/e di delega delle attività di monitoraggio periferico

Procedura di selezione
Per poter essere ammessi alla istruttoria è necessario il rispetto di specifici requisiti (v. box sotto), che saranno verificati da un’apposita commissione regionale. Lo stesso nucleo procederà poi alla redazione della graduatoria finale entro 90 giorni dalla scadenza dell’Avviso utilizzando sia criteri quantitativi, sia criteri qualitativi. Saranno finanziate le proposte progettuali presenti in graduatoria fino ad esaurimento delle risorse destinate all’Avviso, fermo restando il fatto che le proposte progettuali presenti in graduatoria ma non finanziabili per indisponibilità di risorse, rientrano in un parco progetti utile laddove dovessero essere allocate ulteriori risorse o emergessero economie. In tal senso, ciascun At promotore del Pfl dovrà entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria nel Bur, oppure dalla comunicazione di finanziamento del Pfl, indicare se il Pfl necessita o meno di modificazioni del piano attuativo. In caso non ci siano modifiche si sottoscriverà immediatamente l’atto di concessione per le attività di project management per il suo valore complessivo e a partire dal 15° giorno successivo sarà possibile stipulare gli atti di concessione relativi agli interventi formativi. Per i Pfl che procedono alla modificazione del piano attuativo, l’atto sarà sottoscritto per un valore pari al 10%. Nei successivi 30 giorni la nuova versione dovrà essere redatta e sottoposta alla amministrazione regionale per la relativa attività di valutazione finale.

Requisiti di ammissione

Per il promotore
  • Appartenenza ad una delle categorie di soggetti previste dall’art.2 dell’Avviso
  • Partecipazione di ciascuno dei soggetti a non più di un’aggregazione
  • Candidatura di una sola proposta progettuale da parte di ciascuna aggregazione di promotori
  • Sottoscrizione da parte di ciascuno dei soggetti promotori in caso di approvazione e finanziamento della proposta progettuale della dichiarazione di impegno a costituirsi in  forma di raggruppamento temporaneo se non già costituito 

Per il partenariato locale

  • Appartenenza ad una delle categorie di soggetti riportati nell’art.2 dell’Avviso
  • Sottoscrizione da parte di ciascun partner del protocollo di intesa per la costituzione del partenariato locale

Per le proposte progettuali

  • Presentazione entro la data di scadenza e nelle forme e previste dall’Avviso
  • Completezza delle informazioni, della documentazione e delle sottoscrizioni richieste
  • Previsione di una quota compresa tra il 20% ed il 30% per gli interventi della tipologia Is (Inclusione sociale)

Previsione di un finanziamento pubblico, non inferiore a 0.8 milioni di euro e non superiore a 2,0 milioni di euro

Criteri di valutazione

Parametri quantitativi (max 50 punti)

Punteggio Max

Quota di cofinanziamento medio  con risorse private della proposta di Pfl

20

Percentuale di corsi volti a “formare profili professionali occupabili attraverso interventi formativi per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro”

10

Percentuale dei formati nei corsi volti a “formare profili professionali occupabili attraverso interventi formativi per l’inserimento e il reinserimento nel mercato del lavoro”

10

Parametro ora allievo medio della proposta di Pfl

10

Parametri quali-quantitativi e qualitativi (max 50 punti)

 

Caratteristiche dei promotori

10

Strategia progettuale

14

Modalità operative

16

Sistemi e piani per la gestione

10

Revoche e decadenza
La revoca dei finanziamenti, l’applicazione delle penali o il blocco dell’attuazione degli interventi o del Pfl nel suo complesso può intervenire nei confronti del soggetto promotore, dell’ente bilaterale, del singolo proponente e/o del soggetto attuatore. Rispetto al soggetto promotore la revoca può essere totale o parziale, nei casi di mancato o inesatto adempimento delle attività di cui è titolare. Verso i proponenti e/o gli enti attuatori la revoca interviene allorquando vi è una modifica degli obiettivi formativi dell’intervento in modo non coerente con le finalità e la strategia del Patto, quando vi è un mancato rispetto degli obblighi del sistema di monitoraggio dei Pfl (centrale: Si.Mon.A; interno: svolto dal project management; periferico: svolto dall’ente bilaterale). Nel caso di scostamento dei parametri di valutazione di cui all’avviso pubblico di manifestazione d’interesse che hanno determinato il finanziamento dell’iniziativa in misura superiore al 30%. A ciò si aggiunge una penalità nei confronti del proponente per mancato rispetto degli obblighi occupazionali. Nei confronti degli enti bilaterali che pongono in essere l’eventuale sistema di monitoraggio e sviluppo delle sistema delle qualifiche professionali, la revoca può essere totale o parziale, nei casi di mancato o inesatto adempimento delle attività a loro delegate.

(per maggiori approfondimenti vedi Finanziamenti e credito, Novecento Media)

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