In calo gli investimenti delle piccole imprese, mentre segnali pessimi arrivano dalle banche
Settore fondamentale per il mondo It, il mondo bancario non pare certo disposto a dare una mano per risollevare le cifre del comparto nel 2009. Secondo i dati preliminari di NetConsulting il calo degli investimenti degli istituti di credito quest’anno sarà del 9,1%.
Un dato parziale che si integra con quelli riportati nelle anticipazioni del rapporto Assinform che indicano per il 2008 una crescita dello 0,7% della spesa delle grandi aziende, +1,2% per le medie e un calo delle piccole (-0,7%), per le quali, come ha sottolineato l’amministratore delegato di NetConsulting Giancarlo Capitani “permane un grosso ritardo culturale. Queste aziende non comprendono i benefici dell’Ict, mentre dal lato offerta manca una cultura che superio il classico approccio a catalogo”.
Gli investimenti delle aziende valgono 19.242 milioni di euro con il 56,9% ad appannaggio delle grandi, il 25,1% speso dalle medie e il 18% dalle piccole.
Il contenimento degli investimenti nelle grandi aziende avviene con il rinvio di progetti, la rinegoziazione dei contratti e la riduzione delle consulenze, mentre le medie, più soggette a una forte concorrenza internazionale, possono manovrare meno liberamente la leva della riduzione degli investimenti Ict.
Nella struttura industriale italiana, è l’opinione di Capitani, si sta creando però una netta divisione fra investe in tecnologia e chi non lo fa. Una divisione che va oltre dimensioni aziendali e territorio ma è prettamente culturale.
Per quanto riguarda il 2009 Capitani osserva che il problema sta nel capire come si riconfigureranno le economie. Si parla di deglobalizzazione con il ritorno delle industrie che avevano delocalizzato e quindi reindustrializzazione di economie come quella italiana. Contemporaneamente G20 e Fondo monetario internazionale appaiono intenzionati a giocare ruoli importanti nella gestione della crisi, mentre per quanto riguarda il lato industriale ogni paese fa per sé. Ma in Italia di soldi ne abbiamo pochi, per questo è “importante riavviare un meccanismo di crescita e quindi comprendere che il taglio al budget It non favorisce la ripresa”. Per ora, però, l’indagine di Assinform sulle aziende associate dice che il pessimismo prevale.