Non si sa bene quanto costa farlo, ma si sa che se fatto male danneggia. Da uno studio Oracle-Accenture.
Uno studio promosso da Oracle e Accenture e condotto da Dynamic Markets su 1.123 professionisti di grandi aziende in 12 Paesi (tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Russia e Spagna) ha rilevato che le imprese stanno investendo in sistemi di reporting ma hanno bisogno di essere guidate per farli rendere al meglio e raggiungere gli obiettivi.
Il 60% dei responsabili finanziari interpellati nella ricerca, infatti, dichiara di non essere in grado di comprendere appieno il costo del reporting finanziario.
Lo studio Challenges of Corporate Financial Reporting sottolinea come le aziende riconoscono la necessità di investire in nuovi sistemi di reporting finanziario per affrontare le sfide cui sono sottoposti sul fronte dell’efficienza.
L’82% (in Italia l’80%) degli intervistati ha effettuato negli ultimi tre anni cambiamenti nei processi di chiusura, reporting e filing.
Al contempo, il 47% (in Italia il 48%) ha investito negli ultimi 12 mesi in almeno uno dei tre processi della gestione finanziaria.
Il 12% delle aziende ha investito in una fase sola del reporting finanziario fra chiusura, reporting e filing (Italia, 17%); il 10% ha investito in due fasi (Italia, 9%) e il 25% in tutte e tre (Italia, 22%).
Nonostante questi investimenti, spreadsheet (72%; 55% in Italia) ed e-mail (68%; 62% in Italia) sono impiegati dai team finanziari soprattutto per seguire e gestire i progressi quotidiani delle tre fasi.
Il 21% (Italia 24%) dei team di finanza coinvolti nello studio ha visto crescere i costi sostenuti in relazione ai processi di chiusura, reporting e filing negli ultimi tre anni.
A causa di sistemi non totalmente adeguati, la maggioranza delle aziende ha dichiarato di affrontare ancora criticità significative sul fronte del reporting finanziario.
Il 68% (Italia 67%) degli intervistati ha ammesso di avere una visibilità inadeguata dei processi di reporting, mentre l’84% (Italia: 94%) dei manager evidenzia difficoltà nel controllare la qualità dei dati finanziari lungo il ciclo di reporting, evidenziando come ulteriore attenzione debba essere posta alla gestione delle performance.
A causa di cambiamenti dell’ultimo minuto il 15% (Italia 12%) delle aziende globali ha ritardato la presentazione delle dichiarazioni di legge, con potenziali gravi conseguenze in termini di sanzioni e valore del titolo azionario.
Le aziende continuano a fare passi in avanti al fine di migliorare i metodi di reporting finanziario, con l’86% (Italia, 92%) delle aziende che effettuerà probabilmente investimenti significativi in quest’area nei prossimi cinque anni.
Il 46% (Italia, 45%) intende rivedere tutte le tre fasi insieme, un approccio che potrebbe portare a vincere molte delle sfide attualmente aperte e allineare i processi di reporting alle aspettative che le aziende nutrono nei loro confronti.
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