Tra dimissioni confermate e ridimensionamenti smentiti, riflettori puntati su Hp, PalmOne e Brocade.
Tra conferme e smentite, c’è un po’ di maretta sul fronte dei Ceo di alcune
delle più importanti società high tech.
Sicuramente l’indiscrezione più
clamorosa, che ha spinto l’azienda a una immediata smentita, riguarda
Hp.
Nella giornata di ieri, infatti, Wall Street Journal ha
riportato voci di una imminente importante riorganizzazione nel team manageriale
di Hp. Riorganizzazione che avrebbe avuto come risultato un ridimensionamento
delle responsabilità di Carly Fiorina, che sarebbero di
conseguenza state affidate ad altri manager.
Tutto questo, con l’obiettivo di
dirottare verso altre tre figure le responsabilità dirette su altrettanti
business chiave per l’azienda, in questo momento considerati
insoddisfacenti.
Da parte di Hp arriva però la secca smentita. I recenti
meeeting dei vertici manageriali hanno portato a decisioni strategiche, come
l’unificazione del Personal Systems Working Group e della divisione Imaging, ma
non hanno mai messo in discussione la figura di Carly Fiorina.
E anche da Idc
arriva un commento sulla notizia.
Se è vero – sostiene la società di analisi
– che l’operato di Carly Fiorina è stato tenuto sotto strettissima osservazione
fin dal momento della controversa acquisizione di Compaq, al momento un cambio
al vertice sembra improbabile.
E se Hp smentisce, direttamente da
PalmOne arriva la notizia delle dimissioni di
Todd Bradley, alla guida della società dal mese di giungo
2001.
Bradley lascerà l’incarico dal prossimo 25 febbraio, una decisione
questa che in molti leggono come conferma della fase di rinnovamento della
società.
L’attuale presidente Ed Colligan assumerà l’incarico ad interim,
mentre la società proseguirà nella ricerca di un Ceo permanente.
In questo
caso la voce dell’analista viene da Stanford Financial Group. A Bradley Stanford
rioconosce la capacità operativa e l’aver portato stabilità nel marchio.
Ma questo è un momento di transizione per la società, che deve
inventarsi un futuro tutto wireless.
E c’è bisogno di teste
nuove.
Infine, sono dimissioni anche in casa Brocade.
Greg Reyes ha rassegnato le dimissioni da Ceo proprio in
questi giorni. Nel pieno di un momento di particolare turbolenza per la società,
che si trova a dover rileggere i bilanci del 2002 e del 2003 e a dover
aggiungere ulteriori oneri ai già non brillanti risultati del 2003 e del 2004.
Se si considera che Bradley è stato il più forte fautore della poltica
commerciale indiretta della società, per anni attiva solo sul mercato Oem, le
dimissioni potrebbero essere foriere di una riorganizzazione ben più
sostanziale.